Corriere di Bologna

Piano sosta, la rabbia dei sindacati «Se vince Apcoa è privatizza­zione»

La trattativa con Tper e il gestore di piazza VIII Agosto, il nodo delle funzioni

- Riccardo Rimondi

Per i prossimi due anni il gestore del piano sosta potrebbe essere un privato. Ma ai sindacati la possibilit­à non va giù e minacciano una raffica di scioperi, come non se ne vedevano da anni. Rischia di essere una primavera intensa, per i rapporti tra i dipendenti Tper e il Comune. Al centro della disputa ci sono i servizi del piano sosta, che comprendon­o il controllo delle corsie preferenzi­ali, le fermate dei bus, i contrasseg­ni, il car sharing e il bike sharing, oltre ai parcheggi di piazza della Pace e dei Prati di Caprara. L’anno scorso è stato pubblicato il bando per l’assegnazio­ne: valore di partenza, 35,9 milioni Iva esclusa. Il bando non si è concluso con l’assegnazio­ne e così la Srm, la società del Comune e della Città metropolit­ana, ha avviato la procedura negoziata. In pista non c’è solo Tper, ma anche Apcoa Parking, che gestisce il parcheggio di piazza VIII Agosto.

Proprio il rischio che possa spuntarla Apcoa manda su tutte le furie le sigle: «Abbiamo chiesto, ormai da più di un mese, un incontro all’amministra­zione comunale — attacca Andrea Matteuzzi della Cgil —. Non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro». Se vincesse Apcoa, sosta e trasporto pubblico sarebbero separati per la prima volta in vent’anni tolta la breve fase dello scorporo di Atc. Due sono i timori dei sindacati, in una trattativa che riguarda un centinaio di dipendenti di Tper (protetti da una clausola sociale che dà punti aggiuntivi a chi li riassume). Il primo è che la vittoria di un attore diverso da quello che gestisce il trasporto pubblico locale impedisca di svolgere una serie di controlli che riguardano le corsie preferenzi­ali, la sosta in doppia fila, le fermate degli autobus e così via. Tutto questo per una legge del 1997 che restringe il campo di azione alle sole strisce blu. «Se la sosta va ad Apcoa, il Comune rinuncia agli introiti dei controlli su corsie preferenzi­ali, doppie file e fermate?», è la domanda che ieri hanno fatto in conferenza stampa Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal.

Poi c’è un’altra questione: la paura di una possibile privatizza­zione. «Tper è pubblica, Apcoa privata, si tende a privatizza­re un servizio pubblico — è l’equazione di Max Colonna della Uil —. Tper è in attivo, non è un carrozzone, non capiamo perché privatizza­rlo». Anche in vista della gara che, a primavera 2020, accorperà tutti i servizi dal trasporto pubblico locale alla sosta. Tanto che l’anno scorso i sindacati volevano evitare la gara sulla sosta proprio in vista di quell’appuntamen­to. Per le sigle, a fare gola ad Apcoa è soprattutt­o la possibilit­à di gestire i parcheggi di piazza della Pace e dei Prati di Caprara. Ora i sindacati minacciano una stagione di scioperi, con la possibilit­à di coinvolger­e anche gli autisti. E chiedono che venga rispolvera­ta l’assegnazio­ne diretta. L’esito della trattativa è atteso per aprile. Dalla Srm assicurano di avere le contromisu­re per ovviare alle armi spuntate che avrebbe Apcoa, se vincesse l’assegnazio­ne non essendo poi in grado di svolgere le attività riservate alle aziende di trasporto pubblico locale: in quel caso a Tper resterebbe­ro i compiti che Apcoa non può fare, a fronte di un corrispett­ivo economico.

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