Virtus, ancora un finale maledetto Sconfitta da una tripla allo scadere
A Venezia 71-70. L’amarezza di Ramagli: «Partita eccellente ma preferivo 2 punti»
Così fa malissimo. Una tripla di Austin Daye a tre decimi dalla fine condanna la Virtus a una sconfitta incredibile 7170 a Venezia. Una grande difesa di Lafayette e Slaughter sull’ultima azione costringe l’americano della Reyer, marcato da Aradori, a un tiro da oltre 8 metri totalmente fuori equilibrio che però conclude la parabola nella retina. Poco altro da dire, in una stagione nella quale non si può certo dire che la Segafredo sia baciata dalla fortuna, come dimostra l’infortunio che ha messo ko anche Stefano Gentile alla fine del primo quarto quando già il fratello era ai box.
Pietro Aradori e Michael Umeh, con 43 punti in coppia, avevano trascinato i bianconeri e proprio la guardia italiana a 6” dalla fine aveva realizzato il facile sottomano del 68-70. Un’altra rimonta subita, perché la Virtus era già stata a +8 (56-64) a 4’50” dalla fine, con Umeh (il migliore) che poco dopo sbaglia un comodo appoggio per il +10. Venezia era rientrata sul 64-64 in un minuto e mezzo, con Ramagli che forse tarda un paio di azioni a interrompere la partita, ma la Virtus riordina le idee e gioca gli ultimi tre minuti nel modo giusto. La fiondata di Daye la condanna gelando un impietrito Massimo Zanetti e respingendo per l’ennesima volta in questa stagione l’assalto a una delle prime quattro. Un vero peccato, perché la Segafredo questa volta avrebbe meritato. Ha difeso benissimo (Venezia tenuta al 42%), è rimasta in partita mentalmente quando l’ennesimo infortunio avrebbe potuto farla deragliare mostrando carattere e cuore. La coperta è però cortissima, Umeh e Aradori hanno retto la barac- ca da soli, Slaughter ha dato il solito apporto anche se il suo 0/3 ai liberi non riuscendo a convertire tre potenziali giochi da tre punti è molto grave in una serata nella quale la Segafredo ha tirato dalla lunetta con 3/10, e Pajola ha fatto vedere di avere fosforo e attributi per poter stare anche a questo livello. Purtroppo non hanno dato nulla Ndoja, Baldi Rossi e Lawson (4 punti e 1/8 in totale) e qui sta il grande «buco» della serata. Venezia ha vinto millanta partite in rimonta in questo campionato, brava lei anche se questa volta era stata imbrigliata, trovando però qualche sprazzo a turno un po’ da tutti fino alla perla allo scadere di Daye, che era finito anche nel radar bianconero qualche mese fa. Va quindi in archivio un’altra bella sconfitta, di quelle che però non fanno classifica e fanno malissimo.