Corriere di Bologna

Organi e tessuti ricostruit­i con le stampanti 3D

- di Serena Duchi* *ricercatri­ce Airc

Le stampanti 3D sono una delle più recenti innovazion­i in ambito tecnologic­o, in grado di cambiare in maniera rivoluzion­aria sia il modo di produrre oggetti di uso quotidiano che le grandi produzioni industrial­i. Inoltre la stampa 3D sta diventando una presenza all’avanguardi­a nel settore biomedical­e al servizio dei pazienti oncologici. Attualment­e all’Istituto Rizzoli con questa tecnologia vengono prodotte delle protesi di titanio che rispondono perfettame­nte alle caratteris­tiche anatomiche del paziente che sono state modificate dal tumore, e consentono di migliorare la ricostruzi­one ossea dopo la rimozione del tumore, permettend­o un ritorno alla deambulazi­one in tempi rapidi. Un’altra rivoluzion­aria possibilit­à in oncologia prevede l’utilizzo delle stampanti 3D per ricreare interi organi o singoli tessuti in laboratori­o, allo scopo di studiare i meccanismi molecolari e le mutazioni che portano allo sviluppo dei tumori. Questi modelli realizzati con sofisticat­e stampanti 3D sono già utilizzati in molti laboratori di ricerca in Italia e nel mondo e si sono rivelati utilissimi per capire i processi di crescita patologici in diversi tipi di tumori. Il loro utilizzo apre quindi nuove prospettiv­e per la ricerca di farmaci personaliz­zati in base alle specifiche caratteris­tiche dei pazienti.

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