Le cinquemila buche da rattoppare
Il Comune in azione da fine febbraio con 17 squadre di operai. Riparato ieri lo squarcio in via San Vitale
Neve, pioggia e temperature in picchiata hanno lasciato in eredità un asfalto bolognese simile ad una vera e propria gruviera. Sono infatti quasi 5.000 le buche che si sono formate praticamente su tutte le arterie cittadine a causa del maltempo: la metà sono già state coperte e messe in sicurezza, mentre per le rimanenti 2.500 il Comune conta di riuscire ad intervenire nel giro di due settimane.
Ad assicurarlo è l’assessore con delega alla manutenzione del patrimonio Alberto Aitini. «Abbiamo fatto un lavoro enorme — dice —, cominciato l’ultima settimana di febbraio e proseguito in quelle successive, ovviamente in base alle condizioni climatiche». In seguito alle prime segnalazioni giunte il 26 febbraio scorso, Palazzo d’Accursio ha messo in campo inizialmente 10 squadre di manutentori, salite poi a 15 due giorni dopo e diventate infine 17 nel giro di tre settimane.
Gli operatori sono partiti dai quartieri San Donato, Porto-Saragozza, Santo Stefano e Navile, proseguendo poi nel resto della città, mentre ancora ieri i tecnici dell’ente sono intervenuti in via San Vitale, in seguito ad una nuova segnalazione, per un cedimento dell’asfalto che aveva portato alla chiusura del tratto di strada dalla porta a via Broccaindosso. I tecnici sono intervenuti per eliminare il cedimento e lunedì l’operazione sarà conclusa con l’asfaltatura: la strada è stata comunque riaperta e la zona interessata dall’avvallamento è adeguatamente segnalata.
Per le riparazioni più estese è invece operativa la macchina tappa-buche del Comune, costituita da un container termoisolante per effettuare rattoppi a caldo, anche in presenza di condizioni ambientali rigide. «La priorità — prosegue Aitini — è stata data alle buche più pericolose, cioè quelle più grandi e più profonde; poi siamo intervenuti su tutte le altre, partendo dalle vie principali fino a quelle secondarie. Lo so che in alcune zone il problema non è ancora stato risolto, ma il nostro programma prevede di continuare con questi ritmi almeno per un altro paio di settimane, fino al ripristino delle situazioni di sicurezza su tutte le strade. Successivamente a questa fase di emergenza partirà poi la cosiddetta ripavimentazione localizzata, con l’asfaltatura di tutte le buche rimanenti. Non dico che siamo riusciti ad intervenire in tempi record ma quasi: dubito che in altre città delle stesse dimensioni si riesca a fare un lavoro del genere con questa velocità. E allo stesso modo non ricordo in passato interventi così veloci per il ripristino delle buche. Tra l’altro, ci tengo a precisare, le spaccature in questione non sono dovute all’incuria o alla scarsa manutenzione ordinaria, ma allo stress che l’asfalto ha dovuto sopportare a causa delle neve, del ghiaccio e delle operazioni di salatura effettuate per evitare che la città si bloccasse».
Quanto peserà sulle casse comunali lo sforzo per rimettere a posto le strade? «Non ci sarà alcun costo aggiuntivo — garantisce Aitini —, si tratta di interventi già compresi nel contratto stipulato con le ditte private per la manutenzione e la gestione delle strade».