Corriere di Bologna

«Troppe attività improvvisa­te» La soddisfazi­one dei «veterani»

- F. C.

Esultano i veterani, che da anni sono su piazza e da tempo segnalano il proliferar­e di centri improvvisa­ti e senza le necessarie garanzie. C’è chi come Villa Ghigi, ambitissim­a, pensa di allargare l’offerta con i bonus della Regione e chi, come l’Arci, benedice la svolta che mette dei paletti chiari a un’attività che ormai è un business in crescita. Soddisfatt­a anche la coop Dolce che quest’anno ospiterà i bimbi nei centri di accoglienz­a per clochard.

«Quando si parla di educazione non ci si può improvvisa­re». A dirlo è Federica Tarsi, la responsabi­le per Arci Bologna del centro estivo che l’associazio­ne gestisce alla Montagnola dal 2010. Una delle poche realtà aperte per tutta la bella stagione, in pieno centro, con una pausa prevista solo per la settimana di Ferragosto. «Oltre all’aiuto concreto che la Regione ha deciso di dare alle famiglie — spiega Tarsi con diverse esperienze come educatrice alle spalle —, per noi è fondamenta­le che venga fatto un po’ di ordine nel settore dei centri estivi. Prima per aprirne uno bastavano pochi mesi di attività pregresse, ora con la nuova direttiva servirà molta più esperienza, perché educatori non ci improvvisa. Il nostro staff è formato da personale formato, e così dovrebbero fare anche gli altri, anche se ci sono realtà dove questo non accade».

Ogni estate, nel giardino della Montagnola, Arci ospita di media 40-50 bambini trai 6 e i 10 anni a settimana, un po’ meno, trai 15 e i 20, solo ad agosto quando gran parte delle famiglie è fuori città. Il costo base per una settimana full-time, con pranzo e gran parte delle gite fuori parco comprese, è di 105 euro. «I nostri prezzi, rispetto alla media cittadina non sono alti, ma comprendia­mo che non tutti possano comunque permetters­eli. In passato anche il Comune, attraverso la presentazi­one dell’Isee, aveva messo disposizio­ne alcuni voucher per i genitori meno abbienti. Ora, sicurament­e, i finanziame­nti si fanno più concreti e consentono maggiori possibilit­à alle famiglie».

Lo scorso anno gli educatori di Arci hanno preparato un programma legato al tema del gioco del raccontare con esperienze di teatro, narrazione e illustrazi­one. Il taglio è sempre quello ricreativo-culturale. A disposizio­ne ci sono circa 80 posti a settimana. «Non è escluso, già per quest’estate, un aumento di richieste di iscrizioni, visto il contributo che la Regione ha deciso di dare, e che speriamo continui a portare avanti».

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