Le riflessioni di Destro per l’estate Futuro inglese se Donadoni resta
Mattia sfiduciato dal tecnico, da Bigon e da Di Vaio. Su di lui Watford e West Ham
A giugno il problema sarà solo del Bologna perché Luca Puccinelli una squadra a Mattia Destro la troverà. In Premier, in Italia, in Spagna, ma di sicuro gliela troverà. E Joey Saputo, anche per colpa di chi Destro non ha saputo gestirlo, dovrà accontentarsi di quello che gli daranno. Poco, alla luce del fatto che quando il suo stesso allenatore fa capire che il giocatore va in panchina perché si allena male durante la settimana, poi non puoi pretendere che chi lo compra non tenga conto di certi messaggi anche poco cifrati durante le conferenze stampa.
A dire la verità, già a Destro era stato consigliato di andare via a gennaio, non a caso avendo capito l’antifona lo stesso Puccinelli sarebbe stato pronto a portarlo da subito in Premier (lo voleva il Watford), ma l’attaccante ha detto no, preferendo restare soprattutto per la gente. Che ormai è l’unica parte di Bologna dalla quale si sente compreso, e quella sua corsa sotto la curva dopo il gol al Genoa lo ha evidenziato. Ora no, ora basta, dopo esse restato escluso contro l’Atalanta anche Destro ha capito che non potrà più restare a Casteldebole. Al 100% se dovesse essere confermato Roberto Donadoni, ma forse anche nel caso opposto, perché tutta l’area tecnica è schierata dalla parte dell’allenatore.
Ecco il motivo per il quale, al di là di quelle che sono anche le colpe di Destro, abbiamo sempre scritto che le responsabilità per la gestione sbagliata dell’attaccante van- no attribuite anche a Riccardo Bigon e a Marco Di Vaio, e non solo a Donadoni. Perché il compito del direttore sportivo non è solo quello di comprare e vendere i giocatori a luglio e a gennaio, ma anche quello (altrettanto importante) di gestire la quotidianità. Certo, confrontandosi con l’allenatore, magari anche facendogli capire che oltre al bene della squadrava salvaguardato anche quello della società. E piaccia o non piaccia ai dirigenti e allo stesso Donadoni, Destro resta un patrimonio del Bologna non fosse altro per quello che è stato pagato.
Invece cosa accade? Accade che Donadoni è il comandante massimo di Casteldebole e la sensazione che esce dal centro tecnico è che nessuno abbia la forza di dirgli niente. Ora, se arrivassero risultati brillanti questi suoi comportamenti potrebbero anche andare bene, ma considerato che non arrivano non è possibile che scivolino addosso ai capi come acqua fresca di fonte. Perché la realtà a oggi è la seguente: il Bologna perde anche senza Destro e a giugno Destro diventerà inevitabilmente una minusvalenza. Al capo azienda Fenucci, che ha voluto Destro prima alla Roma e poi al Bologna, tutto ciò va bene? E allo stesso Saputo va bene? Se a loro va bene, evviva questo Bologna che può permettersi di buttare via tanti soldi per raccogliere nulla e poi vendere a poco prezzo i suoi giocatori migliori.
Dove può andare Destro a giugno? Puccinelli (che vive a Londra e conosce bene il mercato inglese) ha già in mano un paio di soluzioni in Premier League (lo stesso Watford e West Ham), ma anche Torino e Genoa (di Giorgio Perinetti che lo ha avuto nel Siena) ci stanno facendo un pensiero.