TESSERE E CIRCOLI IL PD RIPARTE
Dopo la sberla elettorale delle Politiche il Pd prova a ripartire. I dem aprono i circoli e incontrano la base: già cinquanta le iniziative organizzate fino a fine mese.
E arriva anche un piccolo segnale dal tesseramento: nella prima settimana postvoto cento nuovi tesserati online in regione.
Il Pd prova faticosamente a ripartire dopo la sberla elettorale subita alle elezioni politiche del 4 marzo. Nell’ultima settimana i Dem hanno fatto più di cento nuove tessere online a livello regionale, nove solo nella giornata di martedì. Non sono grandi numeri, ma danno la sensazione che qualcosa si sta muovendo e che qualche reazione ci sia anche perché delle cento tessere fresche solo venti sono rinnovi, mentre 80 sono nuovi iscritti. Alla Direzione nazionale di lunedì scorso il reggente Maurizio Martina ha chiesto che il partito apra i suoi circoli in tutta Italia e faccia assemblee per parlare del risultato elettorale e di come ripartire. In Emilia c’è il grosso dei circoli del Pd e solo a Bologna sono già stati messi in cantiere una cinquantina di incontri da qui a fine mese. L’obiettivo è quello di rassicurare e rinfrancare la base del partito, i militanti.
Lo specialista in questo genere di iniziative è il deputato Andrea De Maria che, come al solito, non si è fermato un secondo e gira al ritmo di due riunioni di circolo al giorno. A guardare la sua agenda viene il mal di testa: due giorni fa è stato a fare i tortellini con gli iscritti Pd al Savena, ha postato sui social le foto dei circoli pieni, quella di un compagno a Borgo Panigale che «dopo il risultato elettorale» ha rifatto la tessera. Naturalmente però questo lavoro non sarò sufficiente da solo, perché per ritrovare il proprio elettorato bisognerà soprattutto uscire dai circoli.
Sul fronte regionale la decisione del segretario Paolo Calvano di anticipare i congressi in autunno dovrebbe aver rasserenato gli animi e dunque la riunione della Direzione convocata per domani sera, alla quale dovrebbe partecipare anche il governatore Stefano Bonaccini, potrebbe essere meno burrascosa del previsto. Nei giorni scorsi si sono dimessi dalla segreteria regionale del partito gli esponenti vicini a Matteo Orfini, Giuditta Pini e Luca Rizzo Nervo, e anche la sinistra del partito scalpita, anche se per ora non ha preso posizione contro il gruppo dirigente dem in Emilia.
Ieri infine a Ferrara, dove il Partito democratico è andato male e dove il ministro Dario Franceschini ha addirittura perso nel suo collegio uninominale, è stata azzerata l’intera segreteria. Il segretario Luigi Vitellio è però rimasto al suo posto e per provare a ripartire ha offerto un posto nella sua nuova squadra a tutte le anime del partito. La decisione di procedere in questo modo è stata presa in una Direzione del partito alla quale hanno partecipato il segretario regionale Paolo Calvano, il ministro Dario Franceschini e Piero Fassino, eletto in Emilia.