LUCI E OMBRE SULL’ECONOMIA
Il commercio equo invocato da Trump è un’attrattiva ingannevole. Non è invece falsa apparenza il tridente d’attacco formato da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto che con gli investimenti e l’export hanno spinto la crescita economica in prossimità del 2%. Che tale ritmo possa essere mantenuto o anche accelerato è ora messo in serio dubbio dai dazi di Trump e dal pericolo incombente di misure restrittive del commercio internazionale adottate per ritorsione da altri Paesi. In aggiunta, da diversi anni sono in sensibile calo gli accordi per la libertà degli scambi su scala globale. Si rafforza così l’opinione diffusa tra gli economisti secondo cui le economie avanzate non possono replicare il dinamismo del decennio 1995-2005. Contrasta con una simile visione l’ottimismo degli scienziati di varie discipline che vedono nel progresso accelerato della conoscenza e dell’innovazione, con le applicazioni pratiche discendenti dalle nuove scoperte, una via con esiti positivi per l’economia e la società. Tante le energie presenti. Quelle intellettuali muovono le invenzioni verso l’imprenditorialità innovativa. Le energie produttive utilizzano tecnologie digitali, robot di ultima generazione e stampanti a tre dimensioni per ridare forza alle economie locali orfane di pezzi interi della vecchia industria manifatturiera. In agricoltura, aziende come Bonifiche Ferraresi con il ricorso ai droni e ai big data (l’analisi di una grande quantità di dati) contribuiscono alla reinvenzione della filiera agroindustriale. Le energie comunicative sfruttano nuovi sensori e materiali per connettere persone e cose. È così che davanti a noi abbiamo anni di grande trasformazione dell’economia e della società da affrontare, essendo in gioco il futuro del lavoro, messo a repentaglio dal protezionismo di Trump, ma non solo. C’è anche da risolvere il problema del rapporto tra cervello umano e intelligenza artificiale, le cui ricadute sull’occupazione sono difficilmente intuibili. L’onda montante delle misure protezionistiche americane che potrebbe travolgere il «tridente della crescita» non deve far perdere di vista il rischio che si corre se nei tempi buoni si trascurano le negatività ereditate dal passato. Tra queste spiccano le disparità reddituali e sociali così marcate da minacciare la continuità della ripresa economica.