«Spero diventi un esempio e sia seguito da altri enti locali»
Ricciardi presiede l’Istituto di sanità: in Svezia e negli Usa ci sono stati licenziamenti
«Ringraziamo la leadership e il coraggio di questa Regione che ha fatto un’altra volta da apripista in tema di vaccini. Spero che questo provvedimento sia il preludio a una diffusione a livello nazionale». Chi parla è Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità. «La vaccinazione degli operatori sanitari — dice — è importante per tutelare la loro salute e quella dei pazienti».
Conferma di aver già ricevuto il provvedimento dai vertici di Viale Aldo Moro, lo apprezza tantissimo e si augura che altre Regione seguano l’esempio dell’Emilia-Romagna. Walter Ricciardi, medico lui stesso, professore ordinario di Igiene generale ed applicata all’Università cattolica del Sacro Cuore, in aspettativa dal settembre 2015, da quando
cioè è diventato presidente dell’Istituto superiore di sanità.
Professor Ricciardi, come valuta l’iniziativa presa dall’Emilia-Romagna?
«Ne penso tutto il bene possibile. È da apprezzare che questa Regione, come già fece per i vaccini nei bambini, abbia preso l’iniziativa su un tema così importante come quello della vaccinazione degli operatori sanitari. Ringraziamo la leadership e il coraggio di questa Regione che ha fatto un’altra iniziativa che noi come Istituto, insieme al ministro, abbiamo auspicato più volte, nella presentazione sia del Piano nazionale di prevenzione vaccinale che della legge Lorenzin sui vaccini. In entrambi i casi è stato previsto il coinvolgimento attivo degli operatori. Dunque per tutte queste ragioni la mia valutazione è positiva, spero che sia il preludio a una diffusione a livello nazionale».
I medici sono i primi a non vaccinarsi, a cominciare dall’influenza. Come mai? «È un fatto, e non solo italiano. In altri Paesi sono stati adottati provvedimenti analoghi a quello dell’Emilia-Romagna, con programmi più forti che prevedono sanzioni. La combinazione tra l’informazione, l’incentivazione e l’eventuale sanzione è la strada giusta. Abbiamo provato a coinvolgere più volte gli operatori, senza grandi risultati».
I sindacati medici dell’Emilia-Romagna hanno bocciato però l’obbligo a cui sono tenuti e lo scarso coinvolgimento.
«È da circa 40 anni che viene fatta una moral suasion, se a un certo punto non si riesce a superare la soglia del 15% di adesione evidentemente non basta. In Inghilterra, Svizzera, Francia non si fa medicina senza essere vaccinati. In Svezia e negli Stai Uniti ci sono stati casi di licenziamento. È successo anche ad una professoressa di Harvard che non voleva vaccinarsi, e stiamo parlando della prima università del mondo. Tutte le istituzioni devono tutelare il benessere dei pazienti e i pazienti sono messi a rischio da questi comportamenti». Il nuovo Governo seguirà l’Emilia-Romagna?
«Vedremo quando si forma. Grazie alla legge sui vaccini a scuola la copertura è aumentata perché obbliga a parlarne e a informarsi. L’EmiliaRomagna ancora una volta fa da apripista, complimenti ancora al presidente Bonaccini e all’assessore Venturi».
Gli operatori Sui medici una moral suasion da 40 anni ma se non si supera la soglia del 15% bisogna fare altro