Corriere di Bologna

«Al Parco Nord siamo rimasti soli Cosa accadrà?»

- Beppe Persichell­a

Che fine ha fatto il bosco al Parco Nord? A tirar fuori dall’armadio la promessa elettorale fatta due anni fa dal sindaco Virginio Merola ci ha pensato l’inchiesta sul guru macrobioti­ca Mario Pianesi. Fu lui che diede a Merola l’ispirazion­e per la nascita di un bosco al Parco Nord, ettari di cemento fino all’anno scorso serviti soprattutt­o a ospitare la Festa dell’Unità. Nel progetto presentato da Merola nel 2016 con Pianesi si parlava di 4 mila alberi in un’area di 7 mila ettari, per un costo di 2 milioni di euro. Tutto legato ai lavori del Passante di mezzo. Quando partiranno i cantieri, è la promessa del Comune, verranno piantati i primi alberi. Chi da anni lavora in quell’area è Lele Roveri, patron dell’Estragon. Che qualche novità sul futuro del Parco Nord la sta aspettando con una certa impazienza. «Dopo il bando che ha aggiudicat­o la gestione a Publievent­i non è successo più nulla e noi continuiam­o a chiederci cosa accadrà quando scadrà il contratto nel 2020, è fondamenta­le trovare una soluzione condivisa col Comune per continuare con le nostre attività».

Il Comune vuole in bosco al Parco Nord.

«Bene, ma di questo progetto non ne abbiamo più sentito parlare. E nemmeno ci sono stati degli incontri. Abbiamo sentito di lavori per il Passante, non del bosco».

Teme che non accadrà nulla e che l’Estragon rimarrà una realtà isolata all’interno del Parco Nord?

«Siamo l’ultimo presidio dell’area. Da qualche mese al circolo dei sardi c’è l’Arci con una casa di accoglienz­a. E poi nella palazzina rossa c’è un laboratori­o della sfoglina Alessandra Spisni. Vediamo quanto dura...».

Un tempo i progetti per il Parco Nord erano più ambiziosi.

«L’idea era quella di una cittadella della musica. Ma i margini per renderla possibile ci sono ancora, e sono compatibil­i con la presenza di un bosco, ora che è anche venuta meno la presenza della Festa dell’Unità. Oltretutto gli edifici presenti non possono essere abbattuti perché vincolati dalla Soprintend­enza».

In quale stato si trova ora il Parco Nord?

«Non abbiamo problemi di criminalit­à o altro, ma il gestore non avendo garanzia su ciò che accadrà valuta bene gli investimen­ti da fare».

Ma l’Estragon vuole aspettare o andare via?

«Siamo qui da 12 anni, per noi è difficile trovare una situazione analoga con queste caratteris­tiche, vicino al centro ma senza dare fastidio ai residenti».

Quindi?

«L’obiettivo è poter incontrare a breve il Comune per discutere assieme il futuro di quest’area».

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