Merola insiste sul dialogo «Asse con Federico e i suoi» L’orizzonte del delfino civico
Dopo l’apertura del governatore Stefano Bonaccini al sindaco di Parma Federico Pizzarotti, e più in generale ai movimenti civici, si apre il dibattito nel Partito democratico. È vero che Bonaccini tentò a suo tempo di convincere il Pd emiliano (e soprattutto il Pd a Parma) ad appoggiare Pizzarotti alle Amministrative, ma è vero soprattutto che a dire pubblicamente che bisognava andare in quella direzione fu il sindaco di Bologna Virginio Merola, che ieri ha rivendicato quel ragionamento.
«Torno a dire — ha affermato ieri Merola — che la sinistra deve ripartire dalle città per dare risposta ai problemi di una nazione divisa e frammentata. Un’alleanza tra le città per una madre patria europea comune, una spinta dal basso di energia locale fondata sull’idea di comunità civica». E ancora: «La partecipazione civica, il fare insieme — riassume il concetto il sindaco dem — come risposta forte al culto del capo o a quello populista della falsa democrazia del web». Dopo la batosta alle Politiche dello scorso 4 marzo,
Il dato elettorale parla chiaro, occorre lavorare da subito per un campo democratico e civico Il banco di prova Il primo test per un’alleanza tra Pd e forze civiche saranno le Regionali del 2019
aggiunge Merola, «credo che la nostra Regione e il suo presidente (Bonaccini appunto, possibile candidato a succedere a se stesso tra un anno e mezzo, ndr) debbano abbracciare con forza questa prospettiva, di cui può far parte a pieno titolo l’esperienza di Pizzarotti». Questo, rivendica il sindaco di Bologna, «lo dissi prima delle elezioni a Parma e venni criticato. Pazienza. Ma adesso lo rivendico, perché il dato elettorale parla chiaro e occorre lavorare da subito per un campo democratico e civico aperto in ogni Comune della nostra Regione».
Quando Merola parla di «campo democratico e civico aperto in ogni Comune» dice molto meno di quello che può dire oggi e di quello che pensa davvero. Ma il sindaco, come ha spiegato diverse volte negli ultimi tempi in privato, pensa che il quadro politico sia mutato a tal punto che il suo successore non possa che essere un candidato civico fuori dal Pd. Magari non sarà proprio così, ma il ragionamento è quello. Ora è molto presto per cominciare un ragionamento simile, perché mancano tre anni al voto, ma la frase di Merola è da appuntare per i prossimi tempi.
Il tema dell’apertura ai civici tiene comunque banco e ieri ne ha parlato anche il deputato del Pd Andrea De Maria nel suo intervento alla Direzione regionale del partito. «Condivido la necessità — ha detto — che si debba lavorare a un centrosinistra largo, capace