Corriere di Bologna

Per anni, fra le mura di casa abusano di una bambina Orchi condannati a 10 anni

- An. B.

È stata nelle grinfie di due orchi per almeno due anni, da quando ne aveva solo undici. Finché nel 2013 non ha raccontato tutto alla madre, che ha denunciato.

Ieri la seconda sezione penale del Tribunale di Bologna ha condannato due uomini di 48 e 37 anni alla pena di 10 anni di carcere per il reato di violenza sessuale su minore, con l’aggravante di aver abusato di una bambina minore di 14 anni. Il collegio giudicante, formato da tre donne e presieduto dal giudice Luisa Raimondi, ha disposto anche una provvision­ale immediatam­ente esecutiva di 40mila euro per ciascuno degli imputati nei confronti della vittima.

La ragazzina viveva nel Ferrarese con la madre e il compagno, il 37enne siciliano, che gestiva un’attività. Secondo quanto raccontato dalla vittima in tre audizioni protette, quando rimanevano soli l’uomo la violentava picchiando­la e minacciand­ola di cacciare di casa sia lei che sua madre.

Nel 2012, poi, in una casa adiacente alla loro sempre all’interno del maneggio il patrigno dà ospitalità ad un altro uomo di 48 anni veneto e anche lui inizia ad abusare della minore, costringen­dola a guardare film pornografi­ci e minacciand­ola di postare le sue foto intime su Facebook se lei non avesse accettato di fare ciò che lui le diceva. Le violenze sono continuate anche quando la bambina, i due uomini e la madre si sono trasferiti a vivere in un paese dell’Appennino bolognese. Finché nel 2013 la minore non ha raccontato alla madre le violenze subite dal 48enne a cui davano ospitalità. La donna ha denunciato tutto e l’uomo è stato arrestato. La ragazzina è stata affidata ai servizi sociali che l’hanno allontanat­a dalla madre, visto il contesto di degrado in cui aveva fatto vivere la figlia. Lontano dai due orchi e dalla madre, la bambina, che è stata affidata ad una zia che vive in Veneto, è riuscita a raccontare anche l’orrore inflittole dal compagno della madre. Così anche per lui è scattata la denuncia.

Nel corso dell’inchiesta la ragazzina, che oggi ha 17 anni e vive ancora con la zia dopo che la madre ha perso la potestà genitorial­e, è stata ascoltate tre volte in audizione protetta con gli psicologi specializz­ati in maltrattam­enti e abusi sull’infanzia. In un primo momento la vittima non era riuscita a ripetere di fronte agli inquirenti le violenze subite. C’è voluto del tempo perché riuscisse ad aprirsi di fronte al pm e agli psicologi.

Il pm Augusto Borghini aveva chiesto una pena di otto anni per il patrigno della ragazzina e nove per il 48enne. Il collegio giudicante ha pronunciat­o una sentenza più severa riconoscen­do anche il risarcimen­to dei danni da liquidare in sede civile.

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