FONDOTINTA E NODI APERTI
Povero Pasolini. «Il futuro di un popolo è nella sua ansia di futuro. E la sua ansia è una grande pazienza». E fra bolognesi partiti e acquisiti, idealisti che cominciano con la Pedi strade vicine, Borgo nuovo Gerusalemme, povero Prodi .« L’ Ulivo non è irripetibile». La P iniziale rimane, ma stavolta la fascinazione è per Pizzarotti, il sindaco di Parma, dopo essere stata per Pisapia, ex di Milano.
L’ultimo Soccorso Rosso viene da un ex grillino, fantasioso ex bancario: nella Bologna dove il Pd, altra P problematica, ha mandato in parlamento cinque candidati su cinque collegi, nell’Emilia che da Togliatti a Renzi ebbe il massimo di voti, con il governatore Bonaccini ancora considerato il numero uno nazionale come «organizzatore» rosso. Oggi Pizzarotti arriva sotto le Due Torri a spiegare come diventare «sindaco civico» e vincere contro il M5S e i partiti, Pd in testa. Merola e Bonaccini lo osannano, pastorelli davanti al Re Magio. Intanto Luigi Di Maio, frequentatore come Di Battista della Trattoria Vito in cui divennero grandi Dalla e Guccini, benedice e si fa benedire alla Fiera, fra i fondotinta di Cosmoprof. «Un’opportunità per chi vuole governare» definisce la visita il presidente dell’expo, Calzolari, scelto da Merola, un grande di quella Lega coop che ha appena bastonato Renzi e ha i suoi affari legati a un potere ex Pci traballante.
Tanti mondi si guardano attorno. Il Pd cerca di agguantare sguardi che non sono più amici a prescindere. Nella sua terrasimbolo cerca salvatori, insegue il civismo di altri, mentre in parlamento vanno capi locali capaci di radunare voti calanti e che non contano però nulla sul piano nazionale. Il Pd non è capace (per ora) di rigenerare un circuito rassicurante fatto di consociativismo e fede, coop, bandiere rosse, costruzioni. Non inventa una nuova condivisione, quindi una nuova politica. Non sa come prendere elettori che hanno dimostrato in tutti i modi (partendo dalle elezioni di Bonaccini e Merola) di trovare intollerabile la politica del circuito. Non è ancora riuscito a spiegare come legare il neo acquisto Pierferdinando Casini alla possibilità di candidare sindaco (nel 2021, fra un secolo) il quasi ex ministro Gianluca Galletti. Fronte con i moderati? Intanto in aprile si vota per il sindaco a Imola, la città di Andrea Costa e di «La Cina è vicina»: il voto è a doppio turno e nella federazione di via Manzoni si trema per quel che può succedere con i grillini, doc o civici.