Corriere di Bologna

Riciclo, magia e un pianoforte. Una bizzarria di nome Brexit

Aperto da due mesi in Strada Maggiore, è il nuovo circolo Arci. Il gestore: «Qui vendiamo veri sogni»

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Brexit, l’unica luce della sera in Strada Maggiore. Locale anomalo a partire dal nome, dove si include e non si esclude, aperto due mesi fa da un mago (vero), Massimo Somma, e dai suoi amici, allestito all’insegna del riciclo e del riuso sulle ceneri di una storica sartoria artigianal­e.

Davanti al portico dei Servi, Brexit si presenta senza insegne né particolar­i richiami commercial­i. Una porta a vetri, guardi dentro e pensi sia una casa magazzino: libri, vestiti, macchine per cucire, specchi poltrone e divani. Poi entri e s’apre un piccolo mondo allestito a costo zero, con cose recuperate e regalate (che si possono acquistare), dove l’arredament­o può cambiare da un momento all’altro. Quattro stanze e un grande bagno, abbastanza per trascorrer­e una serata diversa. Luogo d’ascolto e spazio d’incontro: profession­isti, musicisti, studenti, architetti, fotografi, registi, occupanti, professori, artisti: si può trovare di tutto in questi 90 metri quadri ideati da Somma (titolare anni fa di Spazio Indue in vicolo Broglio, ora il Nero) insieme a Silvia Boschi, Alessandro Alis «il pianista», Alessandro Sibi, barman ex Fienile, l’avvocato Vincenzo Zampella e le giovanissi­me Elettra, Alice, Paola e Michele.

Nessuno direbbe che è un circolo Arci. Aperto dopo le 18, ma non è detto. L’ingresso colmo di oggetti vissuto come un foyer col suo comodo salotto, quindi la sala giardino con il pianoforte, poi la sala bar col grande lampadario e la consolle per eventuali mini dj set calmierati, in mezzo un’altra stanza disimpegno, e infine il grande bagno (ci si può ballare) con tanto di uscita di sicurezza. Come una casa, sempre aperta.

Palinsesto accennato: mercoledì e venerdì con la magia, il giovedì votato alla musica, sabato open e domenica basculante. «Qui non vendiamo solide realtà, ma veri sogni», dice Somma, «Brexit è un’astrazione, ha una coscienza sociale ed è sensibile alla psicologia del gioco: al centro di tutto c’è la manualità. Qui le cose si fanno, come la calza a maglia o il giardinagg­io».

Due giorni fa lo shooting del fotografo Francesco Licata, prima ancora il set televisivo di Gramellini per Rai Tre grazie al suggerimen­to di Biagio Antonacci, frequentat­ore, prima ancora il chitarrist­a brasiliano amico di Martina Caironi portabandi­era paralimpic­a, poi il mimo Eloisa Gatto, il 24 libro e dj set di SpeakerCen­zou.

«Facciamo anche laboratori su immagine, cultura, arte. È un posto della memoria, visionario e presente. Pensavo di chiamarlo “Improbabil­e”, ma poi ha prevalso Brexit». Nome che spiazza, un punto d’incontro d’altri tempi, uno di quei posti che puoi incontrare per caso in una metropoli europea come Londra o Parigi, invece siamo in Strada Maggiore 58.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy