Il ritorno di Jonas Fink, umana passione sulle barricate
Nell’ ultimo capitolo della saga, l’autore Giardino vola nella Praga del ‘68
Jonas Fink ritrova l’amore con Tatjana in una piccola stanza d’ufficio. Sulle pareti, due miti del ragazzo diventato adulto: un ritratto di John Lennon e la locandina di Blow Up. Intanto la sua Praga tenta coraggiosamente la Primavera, piegata con il sangue dall’esercito sovietico. Jonas Fink, insomma, il piccolo ebreo che ha sempre inseguito la libertà di vita e di pensiero sotto la dittatura stalinista, è tornato per concludere la sua epopea nella Cecoslovacchia del 1968.
Dopo 20 anni d’attesa dei lettori e quattro anni di lavoro lento, meticoloso — intermittente per dare spazio ad altri progetti — Vittorio Giardino, l’autore bolognese di fumetti che sono anche avvincenti romanzi storici, chiude la vicenda di uno dei suoi leggendari personaggi con un capitolo che sarà di sicuro l’ultimo. Titolo: Il libraio di Praga, uscito poco prima in Francia grazie alla Casterman. L’episodio è raccolto in un libro che include i due capitoli precedenti, L’infanzia e L’adolescenza. Tutti riuniti sotto il titolo Una vita sospesa, prezioso volume di 333 pagine (29 euro) edito da Rizzoli Lizard.
Avevamo dunque lasciato Jonas in ansia per il padre, accusato di sovversione, e la condanna prorogata dal regime ad altri 10 anni. L’avevamo lasciato solo, con l’amata parstoria tita per Mosca. Ora è più adulto, provato dagli eventi e dalle angosce per i suoi cari, perché lui è l’unico mito dei fumetti che cresce, invecchia e porta con sé il tempo collettivo della del mondo. Ora ha una libreria tutta sua, dopo essere stato «a bottega» dal saggio Pinkel nella parte precedente della biografia. Nel tratto incredibilmente ancor più rigo- roso, e lirico — pur nell’effetto realistico (ricordiamo che l’autore replica o rielabora ambientazioni viste di persone o fotografate) — ritroviamo Giardino e il gusto per il thriller, la sua dettagliata ricerca storica e la passione per storie individuali, i tormenti dell’animo, che qui si mischiano alle persecuzioni, alla repressione, alle incomprensioni tra uomini che sembrano una costante di ogni epoca, ai riscatti negli affetti e nell’amicizia. A sancire la fine della saga, la storia si chiude con un epilogo ambientato nel settembre 1990. Il Muro di Berlino— . emblema di quei muri di cui Giardino mostra in più occasioni l’urgenza di abbattere — è caduto.. e Jonas tira le fila del suo passato. Per questo finale Giardino si è ispirato al film La lunga notte di Florestano Vancini in cui il protagonista, al termine della Seconda Guerra mondiale, dà la mano al gerarca fascista che aveva ucciso suo padre. A chi dimostrerà il librario Fink la sua superiorità morale?
Il libro sarà disponibile anche in un’edizione deluxe in cofanetto in tiratura limitata con una copertina diversa, un cahier di illustrazioni e tre stampe da collezione.