Corriere di Bologna

Ale Gentile risorge, la Virtus vede i playoff

Successo costruito su difesa e rimbalzi. «Nessuna tabella, pensiamo a Brindisi»

- Di Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una vittoria come quella di Brescia può rappresent­are la svolta di una stagione. Finalmente è arrivato il successo contro una delle migliori della classifica che la Virtus aveva già sfiorato in almeno tre circostanz­e. Meritato, voluto fortemente e conquistat­o con i denti e con la ricetta imprescind­ibile per tutte le grandi imprese: difesa e rimbalzi. La Virtus scavalla quindi la parte più problemati­ca del calendario al quinto posto e ora può guardare alla corsa playoff con maggiore ottimismo.

Le tabelle dicono che, nelle otto partite rimanenti, dovrebbero bastare quattro vittorie per centrare un posto fra il quinto e l’ottavo, no di certo per qualcosa di più. Brescia, con la quale la Virtus ha ribaltato lo scontro diretto, dista quattro lunghezze e ha una partita da recuperare sul non facile campo di Reggio Emilia e un calendario non certo agevole che prevede le trasferte a Sassari, Venezia e la partita interna con Milano. «Tabelle di marcia non ne facciamo. Pensiamo a una partita per volta, a cominciare dalla prossima contro Brindisi nella quale servirà difendere come nel secondo tempo di Brescia per sfruttare il turno casalingo con il calore del nostro pubblico», dice Alessandro Gentile.

L’ala ex Olimpia Milano ha giocato una partita di grande solidità sotto tutti i punti di vista: fisico, tecnico e mentale. I 19 punti e 7 rimbalzi non dicono nulla di una prova cominciata sprigionan­do tutti i cavalli in un primo quarto da 12 punti per poi gestire un serbatoio non certo pieno di energie dopo l’infortunio patito in Coppa Italia. «Dopo uno stop ci vuole tempo per riprendere il ritmo partita. Fisicament­e sono ancora un po’ indietro, però già una settimana in più di lavoro rispetto alla partita contro Milano mi ha aiutato a stare meglio». Le cifre della sua stagione dicono 16,6 punti, 6,5 rimbalzi e 3,3 assist di media (2,5 perse), ma è stata la crescita sul piano della maturità e del controllo sulla partita il dato più significat­ivo.

A Brescia ha saputo dosarsi senza strafare, sapendo che non aveva le energie per farlo essendo allo stesso tempo produttivo e utile alla squadra. Sull’ultima azione del terzo quarto, ha giocato un uno contro uno e ha scaricato sul lato debole dando a Pajola una tripla con metri di spazio. La cosa giusta da fare e un bell’attestato di stima e fiducia nei confronti del compagno 18enne. «Ale è un ragazzo che dà il massimo, in difesa non si risparmia mai. È giovane e con ampi margini di migliorame­nto, diamogli il tempo di crescere con calma».

Tanti anche i segnali di leadership positiva. A Brescia, lo si è visto spesso a colloquio con Umeh e Lawson, i due compagni più in difficoltà. Parole giuste nel momento giusto, per tenere tutti sulla stessa lunghezza d’onda in una partita di importanza capitale. Da questo successo si può costruire qualcosa per aprire spiragli importanti nel finale di regular season. «Aver vinto una partita del genere può essere una svolta mentale e fa bene al morale. Ci era sfuggita tante volte una vittoria di questo tipo, specialmen­te in trasferta. Il successo contro Brescia vale doppio in vista del rush finale per i playoff».

Da oggi, di nuovo tutti in palestra per preparare la sfida interna con Brindisi. Una prova da non fallire assolutame­nte e nella quale Alessandro Ramagli dovrebbe nuovamente contare su Stefano Gentile e Klaudio Ndoja.

” Il giovane playmaker Pajola è un ragazzo che dà tutto, difende duro e non si risparmia mai: migliorerà ogni giorno, diamogli il tempo

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Potenza Alessandro Gentile contro la difesa di Brescia (LaPresse)

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