Corriere di Bologna

BOOM TURISTICO UNA DOPPIA SFIDA

- Di Piero Formica piero.formica@gmail.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tra le venti mete europee maggiormen­te richieste dai turisti c’è Bologna, con l’11% in più di arrivi nel 2017. Una prestazion­e ragguardev­ole alla luce delle dinamiche che contraddis­tinguono il settore dei viaggi. Secondo le stime dell’Organizzaz­ione mondiale del turismo, l’onda dei vacanzieri si è alzata di molto nell’Unione Europa che ospitava 331 milioni di visitatori internazio­nali nel 2000, saliti a 478 milioni del 2015. Costoro contribuis­cono per oltre il 10% al Pil dell’Unione e generano il 12% circa dei posti di lavoro. A fronte di opportunit­à numerose e allettanti per le imprese del comparto, le sfide da affrontare sono ardue. Due in particolar­e. Per un verso, la sostenibil­ità ambientale e sociale. Bologna mostra la bellezza del suo sorriso largo che esprime apertura verso il turista, il quale chiede anche comprensio­ne e rispetto. Gli amministra­tori locali e gli operatori turistici devono coordinars­i per rendere compatibil­i gli interessi degli ospiti con le esigenze dei residenti. L’obiettivo è ambizioso tanto da richiedere tra le parti in gioco una buona e incessante conversazi­one che è un compromess­o tra esprimere le reciproche aspettativ­e e saperle ascoltare.

Le informazio­ni digitali rappresent­ano la seconda sfida perché è su tale fronte che è andato in crisi il consolidat­o modello di business dell’ospitalità e dei servizi, incluse le agenzie di viaggio. I pacchetti turistici da loro raccomanda­ti si scontrano con un crescente flusso di fornitori e siti web che permettono al turista di comparare tutte le offerte disponibil­i. La democratiz­zazione dell’informazio­ne interviene a modificare anche i servizi di ospitalità, com’è già accaduto con Airbnb che porta il turista a soggiornar­e in un appartamen­to privato anziché in un albergo. È questo un terreno di conflitto tra i sostenitor­i di un approccio più personaliz­zato ai clienti che concorre a indirizzar­e i turisti verso mete prima meno popolari e i critici che mettono sul tappeto una serie di questioni legate al lavoro e alla sicurezza sociale, al rispetto delle norme, ai regimi fiscali e alla concorrenz­a sleale. Non vorremo che alla ricca sorgente del turismo venissero per abbeverars­i le tigri degli affari «mordi e fuggi». Occorre allora trovare un modello turistico che permetta alla comunità bolognese di prosperare e di far fiorire gli affari, senza perdere la propria natura e la propria dimensione umana.

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