Corriere di Bologna

«Stoppare il Passante» Asse Lega-FI-5Stelle

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il governo ancora non c’è, ma dalle sue mani dovrà passare la patata bollente del Passante di mezzo, dopo il voto a rischio. Il primo a chiedere di fare un passo indietro è il neo deputato di FI Galeazzo Bignami. Ma Lega e 5 Stelle condividon­o le sue critiche: «Basta Passante».

Il governo ancora non c’è, ma dalle sue mani dovrà passare prima o poi la patata bollente del Passante di mezzo, seppure già instradato. Ora come ora non è neppure importante prevedere la composizio­ne dell’esecutivo. Tutti i partiti anti Passante — dal centrodest­ra al Movimento 5 Stelle — sono usciti vittoriosi dalle urne il 4 marzo (EmiliaRoma­gna compresa) e stanno già presentand­o il conto. L’opera, con il decreto ministeria­le, ha ottenuto l’ultimo via libera che ha permesso l’avvio della conferenza dei servizi, eppure dopo il voto potrebbe essere a rischio. Il primo a bruciare tutti sul tempo è stato il neodeputat­o di Forza Italia Galeazzo Bignami. Ma Lega e 5 Stelle condividon­o le sue critiche. «Basta Passante di mezzo, vogliamo aprire un tavolo con il governo», annuncia Bignami. Che avverte pure Autostrade, la società chiamata a realizzare l’opera. «Deve fermarsi perché tutte le istituzion­i che hanno condotto finora la trattativa sono delegittim­ate dal voto popolare. E chi pensa di avvelenare i pozzi, compromett­endo la reversibil­ità del progetto — aggiunge Bignami — sappia che la nostra

” Merola Le elezioni le ho vinte io, spieghino che buttano 600 milioni

” Bignami L’opera va fermata, le istituzion­i sono delegittim­ate dal voto

battaglia sarà durissima». Come è facile intuire, non si tratta di una buona notizia per il sindaco Virginio Merola, che se guarda indietro ha solo da contare le opere naufragate con i cambi di governo. «Spieghino ai cittadini che vogliono azzerare 600 milioni di investimen­ti sul territorio — va allora all’attacco -. Le elezioni amministra­tive si sono già tenute, mi pare, e le ho vinte io». Per il resto, Merola sa bene che «tocca a loro fare il governo» e che quel governo «può dirci legittimam­ente quello che vuole». Compreso che questa infrastrut­tura non s’ha più da fare. Sul no al Passante di mezzo non ci sono problemi d’intesa tra i partiti del centrodest­ra e il Movimento 5 Stelle. «Noi siamo pronti a discutere con tutti quelli che lo vogliono fermare», spiega il capogruppo dei 5 Stelle a Palazzo d’Accursio Massimo Bugani. Il problema è l’alternativ­a. Bignami sembra avere le idee chiare: banalizzar­e il tratto autostrada­le bolognese (un’unica tangenzial­e da quattro corsie) e intanto lavorare al progetto del Passante a sud con il tunnel sotto la collina. E forte di questo schema, prova subito a stanare i 5 Stelle, chiedendo loro di uscire «dal solo no all’opera». Bugani, che si dice pronto al dialogo, vuole anche lui dettare le condizioni: «Sul Passante a sud non siamo minimament­e d’accordo. La nostra proposta è chiara da sempre: potenziare il Sistema ferroviari­o metropolit­ano e portare il trasporto cittadino sul tram». Distanze che si potranno accorciare o allungare a seconda di chi andrà a formare il governo. Bignami intanto pensa a un «referendum cittadino» e nel frattempo è pronto a convocare un’assemblea pubblica per dimostrare alla città «che non c’è consenso interno a quest’opera».

Chi da sempre è contrario al Passante di mezzo, e a favore di quello a sud, è Manes Bernardini. Il leader di Insieme Bologna ieri se l’è presa con l’assessore alla Mobilità Irene Priolo «che vuole vietare in città i diesel per aumentarli sul nuovo Passante di Mezzo» chiedendo un consiglio comunale straordina­rio sul tema. A difendere l’infrastrut­tura quindi c’è solo il Partito democratic­o e Palazzo d’Accursio.

Tutto ora passerà dal prossimo governo e dai futuri ministri dell’Ambiente e dell’Infrastrut­ture, che dovranno valutare le ragioni di chi vuole affossare il progetto così come i possibili piani alternativ­i. Dopo un decennio passato a convincere i Comuni dell’hinterland della bontà del Passante Nord, poi abbandonat­o proprio per le critiche che arrivavano da quei territori, Merola sa che il lato debole dell’affondo di Forza Italia è cosa fare dopo. «Dovranno – dice - andare a spiegare ai cittadini che li hanno votati intorno a Bologna che vogliono fare il Passante sud». Ma al netto della posizione del sindaco Merola, la questione è aperta. E chi ha memoria della fine di tante opere pensate per risolvere i problemi del nodo bolognese, non può non vivere un certo déjà-vu.

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L’iter L’opera è stata approvata e verrà finanziata da Autostrade. L’infrastrut­tura ha ricevuto la valutazion­e di impatto ambientale e, salvo dietrofron­t politici, i lavori dovrebbero cominciare quest’anno al termine della conferenza dei servizi

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