Il deposito d’oppio tra le vie del Saragozza In manette un iraniano con asilo politico
Arrestato un 39enne: in casa 15 chili del narcotico grezzo, pronto per essere raffinato e venduto
Quando i carabinieri e gli uomini della Mobile hanno bussato alla sua porta non ha detto nulla e, dopo la perquisizione, non ha tentato di giustificare in alcun modo quei sacchi neri pieni di oppio che conservava in una valigia in casa, assieme a cristalli di shaboo (una potente droga sintetica), soldi e bilancino. Così è finito in manette per detenzione ai fini di spaccio un iraniano di 39 anni nato a Bandar Abbas sulla costa sud dell’Iran, ma da sei anni residente sotto le Due Torri con una protezione internazionale per asilo politico. In quei sacchi neri c’erano ben quindici chili di oppio da papavero grezzo, mentre a parte sono stati trovati 150 grammi di shaboo. Del tutto ignari i coinquilini iraniani con cui condivideva l’appartamento in via Prospero Fontana, nel cuore del quartiere Saragozza. Zona ben lontana dalle piazze di spaccio della città.
Con ogni probabilità, secondo gli inquirenti, l’abitazione dell’iraniano era una sorta di magazzino per conservare la sostanza stupefacente in attesa che questa venisse poi raffinata, tagliata, pesata e messa sul mercato. È stato proprio il 39enne, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, a definirsi una sorta di «custode dell’oppio per conto di un’altra persona». L’uomo è seguito dall’avvocato Clara Palumbo: «Il mio assistito — spiega il difensore d’ufficio — ha collaborato e ha fornito alcune indicazioni. Si spera che vengano ritenute utili e possano essere fatti ulteriori accertamenti per chiarire la situazione». L’iraniano incensurato, oggi disoccupato, è titolare di asilo politico. Ancora da quantificare il valore sul mercato della sostanza sequestrata, difficile anche una stima approssimativa perché l’oppio non è una droga di uso comune come possono esserlo l’eroina o la cocaina, già pronte. Potrebbe essere venduto fino a 20 euro al grammo. Mentre molto più cari sul mercato sono i cristalli da shaboo, un grammo costa fino a 200 euro. È la seconda volta in una settimana, tra l’altro, che questa potente droga viene sequestrata in città: martedì scorso era accaduto in Bolognina, quando 15 grammi erano stati sequestrati a un nigeriano.
Il blitz di giovedì sera, eseguito da una task force coordinata dai carabinieri della Compagnia Bologna Centro per i servizi antidroga, ha portato all’indirizzo dell’iraniano. Oltre ai carabinieri delle stazioni San Ruffillo e Navile, che lavorano su una delle piazze più calde, c’erano anche gli agenti della Mobile. L’indirizzo dell’uomo sarebbe emerso nel corso di un’attività investigativa legata al traffico di droga che sta alimentando il mercato bolognese. Secondo gli investigatori è probabile che la droga recuperata sia stata custodita dall’uomo in attesa di essere destinata a qualche raffineria bolognese per essere trasformata in morfina ed eroina, destinata ad approvvigionare lo spaccio in piazza Verdi, nel Parco della Montagnola e in Bolognina.
È probabile che la droga fosse destinata a qualche raffineria del territorio