Site-Telecom, la tensione continua «Senza regole scatterà lo sciopero»
Ieri il presidio degli operai nella sede bolognese
Lavoratori sul piede di guerra. Se da una parte Telecom chiede uno sconto del lavoro alle aziende che ogni giorno controllano i suoi impianti telefonici, dall’altro lato gli operai non hanno nessuna intenzione di cedere. Ieri i lavoratori di Site, la società di via del Tuscolano che da anni opera per conto del colosso delle telecomunicazioni, hanno presidiato la sede di Telecom per costringerla a tornare sui suoi passi. «Gran parte del nostro lavoro è pagato da loro, non possiamo permetterci di perdere questa commessa — spiegano gli operai pronti a scioperare —. Solo nell’ultimo anno Site ha assunto 100 giovani, che ora rischiano di rimanere a casa». Sempre ieri, al ministero dello Sviluppo economico, la Fiom ha incontrato l’azienda e le associazioni di categoria per trovare un accordo. «Abbiamo parlato della necessità di normare al più presto un settore che si basa ancora su un sistema di appalti e subappalti che gioca al ribasso, e risparmia sul costo della manodopera — sottolinea Marco Colli della Fiom —. Chiediamo regole condivise, esattamente com’è successo nel settore dell’edilizia». Nel frattempo gli operai e gli impiegati, circa 400 persone, si sono detti pronti a scioperare e a continuare le attività di presidio, assieme a Sirti e Sielte, altre realtà come Site, fino a quando Telecom non ritirerà la sua richiesta.