Corriere di Bologna

Destro, la sfida del Bologna è farlo giocare con Palacio

Con la Lazio un bel pareggio ma la conferma che Mattia è un rincalzo finché Donadoni gioca di rimessa

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Partiamo dai pensieri su Mattia Destro dettati da Luca Gotti, il braccio destro di Roberto Donadoni, al termine di Lazio-Bologna. «Mattia è un giocatore forte, è un profession­ista esemplare e lavora bene nel corso della settimana, ma ha le sue caratteris­tiche. Palacio è un giocatore straordina­rio e ha caratteris­tiche e un atteggiame­nto che aiutano questa squadra a giocare meglio». E ancora: «Rodrigo ha un peso specifico molto grande per noi, Mattia è un giocatore che serve tanto a una squadra che sta a lungo negli ultimi venti metri e questa non era quel tipo di gara sulla carta».

Gotti ci consenta, dando per legittime le sue parole qual è il tipo di gara sulla carta adatto a Destro, quando anche nelle domeniche di festa il Bologna gioca sull’avversario e riparte? Ora, senza voler fare traduzioni, possiamo sottolinea­re come dentro quelle frasi di sicuro anche diplomatic­he ci siano un’inevitabil­e frase di circostanz­a e una grande verità. La prima è che il Bologna non è contento né di come Destro lavora durante la settimana né dell’atteggiame­nto con il quale vive le partite. La seconda è che con Palacio in campo quanto meno il Bologna avverte di essere sempre in undici, perché l’argentino gioca con la squadra e per la squadra, lavora tanto e assicura più soluzioni sia ai centrocamp­isti sia ai difensori nelle uscite e nella costruzion­e del gioco. Sì, anche di questi tempi, nonostante non sia più quello della prima parte del campionato. E in questo senso ecco la nostra idea: se fosse stato «quel» Palacio, quello di inizio stagione, il Bologna avrebbe vinto domenica a Roma, perché nella finalizzaz­ione e nelle conclusion­i ha sbagliato tutte le scelte. Della serie: Destro avrebbe lavorato meno, ma una volta in area avrebbe potuto fare più male alla Lazio.

Il discorso è questo, rivisitand­o quelle frasi. Primo punto: a oggi Destro non è un giocatore da Bologna. Eppure per lo stesso Gotti, Bigon e Di Vaio in estate era fortissimo e parlavano di lui come un autentico valore aggiunto. Secondo punto: è stato addirittur­a un acquisto sbagliato, perché quelle che erano le caratteris­tiche di Destro avrebbero dovuto conoscerle sia Corvino sia Fenucci, che a Bologna lo hanno fortemente voluto. Probabilme­nte entrambi avevano ancora nella testa il Destro di Siena, dove altrettant­o non abitava di frequente in area di rigore. Il fatto è che a Siena giocava a fianco di Calaiò e con Brienza alle loro spalle e che Sannino e Perinetti lo sapevano gestire meglio di come lo gestiscono a Bologna Donadoni, Bigon e Di Vaio.

Insomma, se non è zuppa è pan bagnato, parli Gotti o Donadoni la conclusion­e non cambia, in questo Bologna Destro è solo un’alternativ­a a Palacio. E forse anche ad Avenatti. È giusto? Forse un altro allenatore troverebbe anche il modo per farli giocare insieme.

 ?? Futuro incerto ?? Mattia Destro esulta dopo il gol segnato al Genoa: poi per lui tanta panchina, nel Bologna di oggi le sue qualità servono a poco secondo lo staff tecnico
Futuro incerto Mattia Destro esulta dopo il gol segnato al Genoa: poi per lui tanta panchina, nel Bologna di oggi le sue qualità servono a poco secondo lo staff tecnico

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