Con la Roma tocca a Santurro. Ecco chi è
Da Costa infortunato, Mirante squalificato: è il momento di scoprire il terzo portiere
Il Bologna è tornato da Roma con un punto prezioso ma con un problema-portiere: il cartellino giallo preso da Mirante è il quinto stagionale e porterà il capitano rossoblù ad essere squalificato, un guaio non da poco vista la condizione medica del suo affidabile vice Angelo Da Costa. Il brasiliano, infatti, è fuori ormai dal 27 gennaio per quella che inizialmente il Bologna aveva annunciato come una lombalgia: lo stop si è rivelato molto più lungo del previsto a causa di un’ernia e di cure che non hanno dato buoni risultati. Da Costa sente ancora dolore, prosegue ad alternare terapie e sedute differenziate e per ammissione del vice allenatore Gotti, «difficilmente tra quindici giorni sarà in grado di difendere la nostra porta». Contro la Roma sabato 31 marzo salvo sorprese toccherà dunque ad Antonio Santurro, terzo portiere rossoblù dal fisico statuario (1.92 per 96 chili) che nelle gerarchie arriva subito prima del baby Federico Ravaglia, uno dei pochi a salvarsi nella stagione fin qui decisamente negativa della Primavera di Troise.
Santurro è arrivato a Bologna la scorsa estate grazie a Luca Bucci, il preparatore dei portieri dello staff di Donadoni che lo aveva conosciuto a Parma: il ragazzo classe 1992 (nato curiosamente il 29 febbraio) giocava nella Primavera ducale proprio mentre l’attuale staff rossoblù era alla guida della prima squadra. Da allora Santurro — nato e cresciuto a Parma da una famiglia con origini laziali — ha fatto parecchia gavetta: la serie D alla Bagnolese, la C2 al Renate poi le esperienze in Lega Pro tra Savoia, Juve Stabia, Melfi e (lo scorso anno) Siracusa. Proprio in Sicilia Santurro ha avuto il rendimento migliore, con la squadra che ha chiuso al sesto posto grazie anche alle sue parate che gli valsero il pomposo nickname di «San Turro» da parte della tifoseria: prestazioni che avevano attirato l’interesse di squadre di serie B, poi rifiutate per accettare la chiamata estiva del Bologna.
Ora il destino gli offre la chance del probabile debutto in serie A, dopo un’annata non semplice in cui un ragazzo reduce da una stagione da titolare in Lega Pro si è ritrovato a giocare solo tre gare ufficiali — l’ultima il 21 ottobre — come fuoriquota con la Primavera, mostrando anche un po’ di comprensibile ruggine: ha due settimane per smaltirla e per non sentire l’emozione del gran giorno contro Dzeko e compagni che può valere una carriera.