Corriere di Bologna

Quadruplic­ato l’utile di Palazzo Saraceni

La bozza in Collegio: sale il patrimonio, rimpolpati i fondi per le erogazioni

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA R. R. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un utile da 100 milioni, il migliore dell’ultimo decennio. La bozza dello stato patrimonia­le e del conto economico dell’esercizio 2017, presentata ieri al Collegio d’indirizzo, è ancora soggetta a possibili modifiche, ma nero su bianco ci sono numeri e ordini di grandezza che a Palazzo Saraceni non si vedevano da anni. A partire dall’avanzo di esercizio, che si attesta a 100.161.400 euro. Nel 2016 si era fermato poco sopra i 26 milioni e già in quel caso era in forte aumento.

Il boom dei dividendi di Intesa Sanpaolo (quasi 56 milioni) e di Mediobanca (nove milioni) spiegano solo in parte l’impennata dell’utile: da lì arrivano 65,5 milioni, contro i 51,2 dell’ultimo bilancio approvato. Il vero tesoro sono i proventi straordina­ri: 66,7 milioni, rispetto agli 1,5 del 2016, realizzati in gran parte grazie alla cessione di una polizza, in cui erano contenute azioni di vario tipo tra cui titoli di Intesa Sanpaolo fuori dall’1,98% che rappresent­a la partecipaz­ione «storica».

Quanto l’utile sia replicabil­e in futuro è un’incognita. Non solo per l’incidenza dei proventi straordina­ri, ma anche perché le azioni di Intesa Sanpaolo che presto verranno vendute hanno un rendimento difficilme­nte replicabil­e. Intanto, via Farini si gode un risultato di nuovo sopra la soglia dei 100 milioni: l’ultima volta risale al 2007, quando fu di 196 milioni. Debiti quasi aznel zerati: da 105 a 4,2 milioni.

Il patrimonio sale a 801,2 milioni, 35 in più rispetto al 2016. Questo perché l’orientamen­to del cda è destinare buona parte dell’utile a riserva obbligator­ia (20 milioni) e alla riserva per l’integrità del patrimonio (15 milioni). Altri 22,4 milioni andranno al fondo di stabilizza­zione delle erogazioni, 40 milioni al fondo erogazione settori rilevanti e 2,7 milioni al fondo per le erogazioni al volontaria­to. Operazioni che andranno a rimpolpare le «sorgenti» da cui la Fondazione attinge. Con questi accantonam­enti, fondo di stabilizza­zione delle erogazioni e in quello per le erogazioni nei settori rilevanti ci saranno, complessiv­amente (sempre se il bilancio verrà approvato così com’è), 88,5 milioni, oltre il doppio rispetto ai 41,4 del bilancio 2016: un modo per stabilizza­re le erogazioni di Palazzo Saraceni, almeno nei prossimi anni, a prescinder­e dalla bontà degli investimen­ti. Ad aprile la palla passerà all’assemblea, che esprimerà un parere, prima dell’approvazio­ne del Collegio d’indirizzo.

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