Corriere di Bologna

Aradori e i playoff «Con la difesa siamo più forti»

Bucci e Aradori in coro: «Quello deve essere un punto fermo anche se abbiamo attaccanti di talento»

- di Luca Aquino

Il focus si è già spostato su domenica prossima. E non potrebbe essere altrimenti. La bella vittoria di Brescia è alle spalle, la Virtus guarda avanti. Alle ultime otto partite nelle quali evitare regali per centrare il posto nei playoff e magari provare a osare qualcosa di più. Domenica, si diceva, sarà già una prova importante. Arriva Brindisi, che è quart’ultima ma all’andata superò i bianconeri in Puglia. Una partita dal pronostico obbligato, che però va confermato sul campo. Nessuno vuole sprecare l’importante successo contro la Leonessa che può aprire un ciclo vincente. «Il nostro percorso va avanti, dobbiamo solo avere la giusta pazienza per continuare così e pensare che Brindisi è importante come Milano», ammonisce il presidente Alberto Bucci a Fico. «Se snobbi le partite rischi, noi non lo faremo e giocheremo contro Brindisi con la solita mentalità, sapendo che ci siamo guadagnati i punti con la fatica e non vogliamo regalare niente a nessuno».

Conquistat­i con la fatica come quelli di Brescia, grazie a una fantastica difesa nel secondo tempo dalla quale la squadra ha poi tratto l’ispirazion­e per mettere a segno il break decisivo. «La vittoria contro la Leonessa è un grande risultato — sottolinea Bucci —. Non abbiamo avuto grandi percentual­i, ma come al solito abbiamo messo in campo il cuore e la difesa è ogni giorno migliore. Quando vinci e gli altri perdono, gli altri hanno giocato male. Forse hanno giocato male perché qualcuno li ha fatti giocare male».

Guardandos­i indietro, pur essendo in linea con gli obiettivi, qualche motivo di rammarico ci può essere. Le ormai celeberrim­e partite gettate al vento per l’incapacità di gestire i larghi vantaggi accumulati, facendosi rimontare nel quarto periodo. Demerito e, qualche volta, anche una dose di malasorte. «La partita di Venezia non la dimentiche­rò mai, Daye ha fatto canestro con i piedi rivolti verso metà campo. Possono raccontarm­i tutto, ma un po’ ho allenato e la pallacanes­tro l’ho vissuta. Quando i piedi guardano la metà campo e fai un tiro carpiato, ci vuole qualcuno che guidi la mano. Quella è una partita che mi rimarrà sul gozzo fino alla fine».

Un bel mattoncino alla vittoria di Brescia lo ha portato anche Pietro Aradori. La guardia italiana e Mike Umeh hanno rappresent­ato la squadra al lancio della nuova partnershi­p con Fico. Per Aradori, bresciano di nascita, una vittoria dal sapore particolar­e: «Non avevo ancora vinto a casa mia, davanti a tanti amici e ragazzi con i quali sono cresciuto — sottolinea il numero 21 della Segafredo —. Per noi è una bellissima vittoria, la prima in trasferta contro una squadra davanti a noi in classifica. Ora l’importante è rimanere concentrat­i. Non si può sottovalut­are una squadra come Brindisi perché hai vinto a Brescia, non sarebbe concepibil­e perché siamo sulla buona strada». Anche lui, non certo conosciuto per le doti da stopper, ha fatto la sua parte nello splendido secondo tempo difensivo che ha dato l’impronta al successo bianconero. «Sapevamo di avere questo impatto difensivo, ma bisognava dimostrarl­o. Siamo giocatori forti fisicament­e che si fanno sentire nelle metà campo difensiva, ma dobbiamo farlo tutti insieme e questo lo si impara col tempo. Anche se abbiamo giocatori di talento con punti nelle mani stiamo difendendo forte, questo deve essere un nostro punto fermo». Magari per sognare un blitz al quarto posto: «È dura con 4 punti da recuperare. L’obiettivo è arrivare ai playoff nella miglior posizione possibile».

Il presidente

Mi è rimasta sul gozzo la partita di Venezia Ma ora siamo migliorati, non snobbiamo Brindisi

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