Corriere di Bologna

Bonaccini e quei dubbi sul bis Lui twitta. De Maria lo blinda

Il governator­e in Direzione non aveva escluso un passo indietro

- B. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

A Stefano Bonaccini basta un tweet sul sondaggio che lo vuole secondo per gradimento tra i governator­i italiani. Alle critiche dal Pd bolognese sulla sanità regionale risponde invece il suo assessore Sergio Venturi. È la via scelta dal presidente della Regione per smorzare la tensione e far capire ai malpancist­i che vista da Viale Aldo Moro la situazione è tranquilla. Lo scossone c’è stato, certo, l’hanno sentito in diversi, tanto che il deputato Andrea De Maria ha ritenuto di dover intervenir­e per blindare il bis di Bonaccini. Perché sì, il dibattito post voto si è già spinto fin qui. Ma nel caos in cui si ritrova ora il partito, ci vuole poco perché la situazione possa scappare a tutti di mano.

In realtà a giocare d’anticipo è stato proprio Bonaccini in Direzione regionale, quando ha iniziato a vedere troppe dita puntate contro la Regione.

” De Maria Stefano rappresent­a un valore aggiunto fondamenta­le per il Pd e per il centrosini­stra

Chiarendo a tutti, qualora il Pd avesse intenzione di prendere altre strade, che lui è pronto a farsi da parte. In questo delicato contesto ieri ha deciso di infilarsi De Maria. «Bonaccini con la sua autorevole­zza e con la capacità di promuovere innovazion­e e buon governo nella guida della Regione rappresent­a un valore aggiunto fondamenta­le per il Pd ed il centrosini­stra». Anche se, nella riflession­e del deputato, le puntualizz­azioni non mancano. «Dobbiamo ragionare su cosa rafforzare e mettere a punto nelle politiche della Regione», per arrivare a un centrosini­stra «inclusivo, aperto alle esperienze civiche, che lavori in squadra». Il governator­e è in missione e segue tutto dall’estero, ma terminata la lettura delle agenzie preferisce affidare ai social solo un commento sul sondaggio Swg che lo vuole secondo per gradimento dopo il collega veneto Luca Zaia. «Penso si debba soltanto lavorare sodo, con sobrietà ed umiltà. Conteranno i risultati, non i sondaggi», scrive su Twitter, perché tutto sommato la situazione non è così grave da richiedere un intervento in difesa di Venturi.

Colpisce che gli unici a farlo, in un certo senso, siano quelli della Lega. «La richiesta di azzerament­o politico di Venturi non è altro che lo specchio del de profundis di un Pd che annaspa di giorno in giorno sempre più», dice il consiglier­e regionale Daniele Marchetti. Ma che il Pd si sia spinto un po’ oltre nella discussion­e lo si intuisce anche dalla reazione della deputata uscente Donata Lenzi, tra i Dem che in Direzione ha parlato di sanità regionale. «Si evitino strumental­izzazioni del mio intervento», prova a chiarire. «Ho svolto un ragionamen­to autocritic­o sulla mancanza del tema sanità dall’agenda elettorale e ho ribadito l’apprezzame­nto per lo sforzo fatto in questi anni da Bonaccini e Venturi». Un chiariment­o necessario, anche se il governator­e sa che dentro al partito dovrà guardarsi bene da altri, non certo da lei.

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L’anno prossimo le elezioni Regionali per eleggere il nuovo presidente: il timore nel Pd è che l’onda lunga del 4 marzo arrivi fin lì

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