Il fronte degli scontenti tra sindacati e Ordine «Il Pd? Si è svegliato»
«Il Pd quindi si è fatto sentire. Meglio tardi che mai». La Cgil non aspettava altro. E coglie la palla la balzo per rincarare la dose dopo le critiche sulla sanità regionale venute fuori da più parti durante la Direzione del partito bolognese. E non si può dire di certo che quella della Camera del Lavoro sia una voce isolata. Al coro, senza troppi problemi, si accodano anche la Cisl e l’Ordine dei medici. Un malcontento palpabile, anche se nessuno in questa fase sembra essere intenzionato a parlare apertamente di dimissioni dell’assessore regionale Sergio Venturi.
«Non sta al sindacato decidere chi deve fare l’assessore. Certo la sanità in regione non se la passa bene, e non da adesso», sottolinea però Marco Baldo della Funzione Pubblica Cgil di Bologna. La testa dei problemi, premette, è a Roma. «Ai tagli nazionali che anche qui si sono fatti sentire». Così come al sindacalista non sfugge che la situazione in Emilia-Romagna sia migliore rispetto alle altre regioni italiane. «Ma questa alla lunga sta diventando una magra consolazione. È arrivato il momento di affrontare il disagio dei cittadini e dei lavoratori, che sono molto arrabbiati». Lo stesso disagio che il Pd racconta di aver incontrato in campagna elettorale e che ritiene essere una delle cause, se non la principale, del risultato disastroso ottenuto da Piacenza a Rimini. Sono numerosi i problemi che Baldo elenca, su tutti «i grandi processi di integrazione tra il piano amministrativo e quello sanitario, che stanno dimostrando limiti e problemi di varia natura». Riforme annunciate e per certi versi mancate, sostiene la Cgil, «perché non si investe sui territori e così assistiamo all’ottima idea delle Case della salute che hanno avuto cambiamenti molto nominali e poco reali».
In casa Cisl l’antifona non è poi così diversa. Con una nota molto stizzita il sindacato lunedì si era fatto sentire contro il documento sulle vaccinazioni agli operatori sanitari voluto da Venturi, che invece «avrebbe dovuto convocare le confederazioni sindacali prima di assumere una delibera su un tema così importante e delicato, che coinvolge non solo una fetta consistente di operatori sanitari ma l’intera cittadinanza e l’organizzazione sanitaria della nostra regione». Perché, aggiunge la Cisl, «nel confronto con le rappresentanze sindacali bisogna crederci fino in fondo e non “alla bisogna”».
Ecco, questo è uno dei punti fondamentali toccati anche dal dibattito interno al Pd: i rapporti tra Venturi e il vasto mondo della sanità. «Diciamo che non è sempre presente, lo vediamo poco», si limita a dire Maurizia Martinelli della segreteria regionale della Cisl. È pur vero che i sindacati con Viale Aldo Moro hanno concordato assieme il piano sociosanitario, ma nel frattempo le relazioni si sono incrinate e questa intesa ora non è più in grado di contenere tutta la loro insofferenza. «Il tema oggi è passare all’operatività del piano, che punta tanto sulla medicina territoriale, ma che è difficile senza le risorse necessarie», sostiene Martinelli. E mentre il sindacato dei medici
” Baldo (Cgil) Non sta a noi decidere chi fa l’assessore, ma la sanità in regione non se la passa bene
” Martinelli (Cisl) Diciamo che l’attuale assessore regionale non è sempre presente, lo vediamo poco
Anaao si tira fuori dal dibattito («Noi continuiamo a fare il nostro lavoro, qualsiasi assessore va bene», osserva il segretario regionale Sandro Macchia), a puntare il dito contro Venturi è invece il presidente dell’Ordine dei medici Giancarlo Pizza.
Non certo una posizione inedita la sua, che ha più volte ingaggiato un braccio di ferro con l’assessore regionale alla Sanità, dal tema dei vaccini obbligatori fino al ruolo dei medici del 118. «La Regione con noi dell’Ordine non ha mai collaborato — rimarca Pizza — tanto è vero che sul 118 abbiamo visioni completamente diverse. Così come ho registrato anche molto disappunto da parte di sindacati e medici per il rapporto che si è creato con l’assessorato». È affollato insomma il tavolo degli scontenti, ma ora sembra che Venturi voglia sedersi a discutere, dopo che anche il Pd bolognese si è unito alla compagnia. Sistemandosi a capotavola.