Più ferie e Costituzione in fabbrica Sindacati, laboratorio Lamborghini
La base dell’integrativo: un pezzo di quattordicesima in cambio di giorni liberi
Più ferie in cambio di un pezzo di quattordicesima e un corso di Costituzione in fabbrica. In Lamborghini è tempo di rinnovo contrattuale e ieri Fiom e Fim hanno presentato in assemblea le richieste che funzionari e delegati faranno all’azienda. Il passaggio arriva a poche settimane dall’accordo firmato in Germania tra Ig Metall e associazioni datoriali: i sindacati dei metalmeccanici emiliani puntano a trovare una via per declinare in salsa emiliana i temi contenuti in quell’accordo, a partire dalla flessibilità di orari. Una prima risposta potrebbe arrivare a Sant’Agata Bolognese, che è di proprietà tedesca essendo nel gruppo Volkswagen. Il contratto in discussione dovrebbe durare appena un anno, per affrontare un 2018 che vede l’avvio della produzione di Urus, prima del rinnovo triennale l’anno prossimo.
Sono tre i punti centrali della piattaforma, che verrà votata dai dipendenti fino a venerdì. Il primo riguarda i lavoratori vicini alla pensione, per i quali l’idea è promuovere un part time «incentivato»: portare il loro orario di lavoro a 32 ore settimanali in cambio di un indennizzo forfettario e di maggiori contributi alla previdenza complementare.
Il secondo punto è forse quello che più ricorda l’accordo tedesco: scambiare una parte dello stipendio con la possibilità di avere più giorni di ferie. In Germania l’opzione è aperta a chi ha figli sotto i dieci anni, genitori non autosufficienti o a chi lavora su tre turni. In Lamborghini l’idea sarebbe di darla a tutti: i dipendenti potrebbero scegliere di godere di tre o cinque giorni di ferie aggiuntivi (in Germania si arriva a otto), rinunciando a una parte della quattordicesima.
Ma i sindacati puntano anche a portare in fabbrica lo studio obbligatorio della Costituzione per tutti i dipendenti, sulla falsariga della formazione obbligatoria sulla sicurezza, con corsi di otto ore sul triennio. «Potrebbe essere l’occasione per aprirsi al mondo esterno, con i professori universitari impegnati a fare lezione agli operai — sostiene il segretario della Fiom bolognese Michele Bulgarelli —. Secondo noi può essere anche un modo per rafforzare il vivere civile». Le proposte saranno votate dai circa 1.500 dipendenti, poi inizierà la trattativa. E lì si capirà se Lamborghini può diventare un laboratorio per le altre aziende del territorio, almeno per quelle in cui dove c’è una contrattazione integrativa e dove, quindi, qualche dipendente potrebbe rinunciare a una parte di reddito per più tempo libero: «Ciò che si può fare in Lamborghini è tutto esportabile, serve la volontà di farlo», commenta Bulgarelli.