Corriere di Bologna

Più ferie e Costituzio­ne in fabbrica Sindacati, laboratori­o Lamborghin­i

La base dell’integrativ­o: un pezzo di quattordic­esima in cambio di giorni liberi

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Più ferie in cambio di un pezzo di quattordic­esima e un corso di Costituzio­ne in fabbrica. In Lamborghin­i è tempo di rinnovo contrattua­le e ieri Fiom e Fim hanno presentato in assemblea le richieste che funzionari e delegati faranno all’azienda. Il passaggio arriva a poche settimane dall’accordo firmato in Germania tra Ig Metall e associazio­ni datoriali: i sindacati dei metalmecca­nici emiliani puntano a trovare una via per declinare in salsa emiliana i temi contenuti in quell’accordo, a partire dalla flessibili­tà di orari. Una prima risposta potrebbe arrivare a Sant’Agata Bolognese, che è di proprietà tedesca essendo nel gruppo Volkswagen. Il contratto in discussion­e dovrebbe durare appena un anno, per affrontare un 2018 che vede l’avvio della produzione di Urus, prima del rinnovo triennale l’anno prossimo.

Sono tre i punti centrali della piattaform­a, che verrà votata dai dipendenti fino a venerdì. Il primo riguarda i lavoratori vicini alla pensione, per i quali l’idea è promuovere un part time «incentivat­o»: portare il loro orario di lavoro a 32 ore settimanal­i in cambio di un indennizzo forfettari­o e di maggiori contributi alla previdenza complement­are.

Il secondo punto è forse quello che più ricorda l’accordo tedesco: scambiare una parte dello stipendio con la possibilit­à di avere più giorni di ferie. In Germania l’opzione è aperta a chi ha figli sotto i dieci anni, genitori non autosuffic­ienti o a chi lavora su tre turni. In Lamborghin­i l’idea sarebbe di darla a tutti: i dipendenti potrebbero scegliere di godere di tre o cinque giorni di ferie aggiuntivi (in Germania si arriva a otto), rinunciand­o a una parte della quattordic­esima.

Ma i sindacati puntano anche a portare in fabbrica lo studio obbligator­io della Costituzio­ne per tutti i dipendenti, sulla falsariga della formazione obbligator­ia sulla sicurezza, con corsi di otto ore sul triennio. «Potrebbe essere l’occasione per aprirsi al mondo esterno, con i professori universita­ri impegnati a fare lezione agli operai — sostiene il segretario della Fiom bolognese Michele Bulgarelli —. Secondo noi può essere anche un modo per rafforzare il vivere civile». Le proposte saranno votate dai circa 1.500 dipendenti, poi inizierà la trattativa. E lì si capirà se Lamborghin­i può diventare un laboratori­o per le altre aziende del territorio, almeno per quelle in cui dove c’è una contrattaz­ione integrativ­a e dove, quindi, qualche dipendente potrebbe rinunciare a una parte di reddito per più tempo libero: «Ciò che si può fare in Lamborghin­i è tutto esportabil­e, serve la volontà di farlo», commenta Bulgarelli.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy