Gea, ancora incertezza sul futuro Pacchetto di 8 ore di sciopero
Il destino di una delle aziende più antiche del bolognese sta diventando sempre più incerto. I lavoratori di Gea Refrigeration Italy di Castel Maggiore hanno deciso di optare per un pacchetto di otto ore di sciopero. L’assenza di risposte sul futuro di una realtà storica, dove si producono banchi frigo e impianti per lo stoccaggio e il contenimento di gas e derivati, e dove negli anni Quaranta si fabbricavano bombe, sabotate dagli stessi operai, «ha ulteriormente aggravato le preoccupazioni anziché dissiparle» scrive l’rsu Fiom in una nota. La Gea, che fa riferimento alla casa madre omonima tedesca, ha replicato che «sta rivedendo le opzioni strategiche relative al suo portafoglio prodotti» e «che ad oggi il processo di revisione, che include anche la sede di Castel Maggiore, è ancora ad uno stadio iniziale». Bisognerà aspettare il quarto trimestre per ottenere delle risposte certe, che «al momento l’azienda non è in grado di fornire». La vendita, che per ora non è stata smentita dai dirigenti, preoccupa 180 persone tra tecnici e ingegneri: in particolare l’ansia maggiore riguarda la parte oil and gas, quella che sarebbe in vendita e occupa circa 120 persone, e la parte dedicata ai frigoriferi alimentari, perché rischierebbe di essere accorpata alla Gea di Parma che lavora gli stessi prodotti.