Trattoria Reno, il piccolo regno della carne
Un locale per conoscitori di carni, cotte al barbecue e allo smoker. O crude
Una domenicaa pranzo. Proteica. Negli spazi di un locale dove, prima del trasloco a ViVo, Vincenzo Vottero cucinava e proponeva i suoi piatti . In via del Traghetto, Vottero è rimasto socio, ma ora la cucina è guidata da Enrico Bigi. Qui, su tutto vince la carne (qualche proposta di mare la trovate comunque in menu). All’ingresso uno spazio apposito per la frollatura delle carni che vengono indicate per nome e cognome e data di nascita. Qualità — perché qui si parla di grande qualità — che si alternano nella proposta. A seconda della disponibilità. Al nostro arrivo la sala principale rilascia i rumori della spensieratezza domenicale. Veniamo fatti accomodare in una saletta a parte. Pronti a aggredire il menu in ogni sua parte. Partiamo subito con la scelta di una bollicina per predisporre lo stomaco ad accogliere cibo a volontà. La scelta (delle bollicine) non è vasta, ma le etichette offerte hanno un ricarico onesto. La cucina propone cotture al barbecue e allo smoker. Iniziamo con un Porco a Riccione (ovvero, piada romagnola, pulled pork e coleslaw, un maiale sfilacciato con un’insalata di cavolo cappuccio crudo, piuttosto diffusa negli Usa). A tavola arrivano anche la Melanzana maleducata (con mozzarella fiordilatte affumicata) e il Pit Beef in saor (Roast Beef affumicato con saor di cipolla, salsa tiger e rapa rossa). Tre antipasti piacevoli, con, laddove presente, una carne saporosa e ben «umida». Il leitmotiv è quello dell’affumicatura (anche le ciliegie nel gelato finale alla crema lo sono), che passa da un piatto all’altro come un marchio, un segno di riconoscimento. Nel brodo di cappone affumicato al ciliegio ci è piaciuto, perché stava sotto all’intensità dei tortellini (il ripieno veniva guidato dal Parmigiano), la Gramigna di pasta fresca alla salsiccia aveva il suo perché, ma il primo che ci è piaciuto di più sono state le tagliatelle al ragù bianco di lepre (spinte dal timo fresco). Ma la sorpresa sono i secondi. È qui, con le carni selezionate, abilmente cotte, che l’asticella si alza. Ci è piaciuto anche il crudo (Battuta di bufalo alla senape). Conto, a partire da 40 euro (per tre portate).