Operaio folgorato mentre lavora sui binari
Ancora un morto sul lavoro Folgorato lungo i binari
Un uomo di 56 anni è morto folgorato nella notte tra mercoledì e giovedì mentre lavorava ai cavi aerei dell’alta tensione sulla linea Alta velocità Bologna-Venezia. Si chiamava Carmine Cerullo, era di Napoli ma viveva a Torino, dove lavorava per la Sifle, ditta che si occupa della manutenzione in appalto per Rfi.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, indaga la polizia ferroviaria. Dai primi accertamenti sembra che la corrente elettrica non fosse stata disalimentata. Sedici anni fa la vittima fu testimone della morte di un altro collega in Lombardia.
È morto folgorato da una scarica elettrica mentre lavorava di notte sui binari dell’Alta Velocità. La seconda morte bianca nel giro di due giorni in città. Un operaio originario di Napoli ma residente a Torino, Carmine Cerullo di 56 anni, è morto sul colpo nella notte tra mercoledì e ieri.
Era l’1.40 del mattino, Cerullo, dipendente della ditta Sifel di Alessandria, stava lavorando su un carrello elevatore per sistemare dei pannelli segnaletici sulle linee aeree nei pressi del bivio Navile dell’Alta velocità. Ma, evidentemente, almeno una delle linee su cui stava operando non era stata disalimentata. L’uomo è rimasto folgorato ed è morto sul colpo davanti agli occhi dei colleghi. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo per ora contro ignoti, il pm di turno Michele Martorelli ha delegato la polizia ferroviaria a compiere tutti gli approfondimenti necessari per accertare le responsabilità di una morte che sicuramente si poteva evitare. Dai primi accertamenti, infatti, sembrerebbe emergere che le procedure non erano state seguite correttamente e la corrente elettrica non era stata interrotta in due punti. Il sindacato Usb scrive in un comunicato che la «scorta» del personale Rfi addetta alla disalimentazione degli impianti era stata dirottata per verificare la presenza di estranei sui binari in un altro punto della linea, ma al momento è un’ipotesi, saranno le indagini della Polfer e dell’ispettorato del lavoro ad accertare cosa sia successo. Anche Rfi ha avviato un’indagine interna ed esprime in un nota «il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari».
Carmine Cerullo lavorava da vent’anni per la stessa società, la Sifel di Alessandria, che lavora in appalto per la manutenzione elettrica di Ferrovie. «Persona esperta e competente, che ha partecipato in questi ultimi anni a più riprese ai lavori sugli impianti ferroviari di Bologna», spiega il responsabile dell’ufficio personale dell’azienda di Alessandria Pier Luigi Bodiglio.
Per una tragica coincidenza, sedici anni fa lo stesso Cerullo vide morire un collega che stava lavorando alla manutenzione dei pali di sostegno della linea elettrica alla stazione di Torre Beretti, in provincia di Pavia. Cerullo era il caposquadra del cantiere, era il 3 ottobre 2002 e un operaio 63enne fu investito da un convoglio mentre lavorava alle linee elettriche, qualcosa non aveva funzionato nella deviazione delle tratte.
Ieri i familiari di Cerullo sono arrivati da Torino e hanno dovuto riconoscere la salma del congiunto in Certosa. Lì sono arrivati anche i dirigenti della Sifel. «Cerullo era conosciuto da tutti in azienda e la partecipazione al dolore per la sua scomparsa è in tutti noi colleghi viva e sincera», dice ancora Bodiglio.
Solo due giorni fa un altro operaio 50enne è morto mentre lavorava in A14. Era impegnato a posizionare dei cartelli sulla prima e seconda corsia all’altezza di San Lazzaro, quando, sulla corsia di sorpasso, l’unica aperta al traffico, è passato un mezzo, probabilmente un tir, che lo ha colpito alla testa uccidendolo. L’investitore non si è fermato e non ha prestato soccorso. Sull’incidente indaga la Polizia stradale, che è al lavoro per rintracciare il pirata della strada, che dopo l’impatto non si è fermato. Anche in questo caso la Procura ha aperto un’inchiesta per ora contro ignoti per omicidio stradale e omissione di soccorso.