Le pensioni sono meno, ma diventano più «sostanziose»
Il numero di pensioni scende, ma il loro importo cresce. È la fotografia dell’Osservatorio Inps sulle pensioni aggiornata a gennaio 2018 e pubblicato nei giorni scorsi. I dati prendono in considerazione i dipendenti privati e i lavoratori autonomi e quindi esclude i dipendenti pubblici e la gestione sport e spettacolo. Complessivamente le pensioni vigenti al 2018 erogate dalla sede provinciale Inps sono 320.766, cioè 3.867 in meno di quelle vigenti nel 2017. Ma chi percepisce l’assegno ha visto mediamente salire gli introiti a 1.026 euro, in crescita del 2,8% quando la busta media si fermava appena sotto quota mille euro. Si tratta di una cifra sensibilmente più alta della media italiana, che si ferma a 867 euro.
Il comparto più numeroso è quello delle pensioni di vecchiaia: sono 200.157, prevedono un importo medio di 1.279 euro. L’assegno sale fino a 1.469 euro per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e scende a 1.107 per i lavoratori autonomi. Il secondo blocco più rilevante è quello delle pensioni ai superstiti: sono 66.734, ma in questo caso l’assegno scende fino a quota 656,34 euro. Gli assegni di invalidità sono 14.621 e valgono in media 780 euro al mese. In totale, quindi, le prestazioni previdenziali mensilmente erogate dall’Inps sono oltre 281.000.
Poco più di 39.000, invece, le pensioni assistenziali, cioè quelle che non sono originate da contributi. Pensioni e assegni sociali erogati in provincia sono in tutto 5.683, mentre le prestazioni per gli invalidi civili sono 33.671. La prima categoria prevede un importo medio di 463 euro, la seconda si ferma a 454.
Allargando lo sguardo alla via Emilia, dal report dell’Inps emerge come la nostra regione sia capolista per prestazioni previdenziali: sono oltre 1,2 milioni, più di 700.000 vanno a donne. Chiaramente a livello di numeri assoluti ci sono dati più alti, ma è la loro incidenza a non avere eguali: le prestazioni ogni mille residenti sono 279, il dato più alto del Paese, dove ci si ferma a 225. La situazione si ribalta sulle prestazioni assistenziali: 44 ogni mille abitanti, uno dei dati più bassi.