I delitti famigliari secondo il vigile scrittore
«La consistenza del sangue» è il nuovo romanzo di Massimo Fagnoni
Lo ha tenuto nel cassetto dal 2012, e solo ora lo ha mandato alle stampe. Massimo Fagnoni è uno scrittore bolognese che nella vita fa il vigile urbano. Laureato in filosofia, ha lavorato nei servizi sociali, per poi scegliere il posto fisso.
La consistenza del sangue, pubblicato da Giraldi (sarà presentato il 19 aprile alla libreria Il secondo Rinascimento di via Porta Nova), ha come sottotitolo «L’omicidio di Porta Lame». E inizia vicino alle statue dei due partigiani ricavate dal bronzo di un monumento a Mussolini un primo maggio, con i lavoratori che sciamano verso piazza Maggiore per la consueta manifestazione. Li incrocia una signora avanti negli anni, Piera. Fa la domestica presso una casa benestante di via Parmeggiani. Pensava di godersi la pensione e poi è tornato in casa con lei, nel povero alloggio Acer, il figlio sposato a una meridionale, in un caseggiato dove i vecchi che scompaiono sono sostituiti da nuove famiglie di tutto il mondo. Una babele di voci, grida, odori, pensa la signora.
«Nei miei romanzi narro delitti, ma mi piace anche interpretare Bologna, la sua storia, la gente, i pensieri che ascolto nel mio lavoro per strada», ci confida l’autore. Continua: «Il romanzo parla di delitti familiari. Prima riporto alcune statistiche che avevo letto in rete: la maggior parte dei crimini avviene in famiglia, soprattutto al Nord. Tra le mura domestiche si svolgono incesti, violenze, omicidi, che mettono in discussione il nostro stesso modello di società. E pensare che le paure che sembrano più diffuse, anche a giudicare dai recenti risultati elettorali, sono quelle per il nero, per l’extracomunitario, per il diverso! Alla signora Piera non le importa niente di quello che succede intorno: nel suo piccolo razzismo, pensa solo a se stessa e al suo lavoro in nero. In sintonia con gran parte degli italiani».
Ma la domestica è un personaggio secondario: il protagonista vero è il sangue, che sgorga pesante, denso, nella prima parte. La signora Piera troverà la bella famigliola che le dà da lavorare sterminata, e parallelamente si rinverrà un vecchio poliziotto apparentemente svenato, forse per suicidio, nella vasca da bagno. Indaga il commissario Castaldi, prossimo alla pensione: sarà inviluppato in una storia in cui i diversi fili a un certo punto si congiungeranno, squarciando alcuni dei sipari che avvolgono il nostro fragile, apparente benessere.