Corriere di Bologna

«Io non farò reclami, presto toccherà a me»

Facci, il sovranista che subentrerà in aula

- Beppe Perischell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

” Sarebbe triste se una questione politica dovesse finire a carte bollate Sono certo che si troverà una soluzione, la Regione ha un indirizzo chiaro

«Non farò mai ricorso, anche perché non ce ne sarà bisogno». Aspetta da giorni e non pare preoccupat­o. Anzi, mostra una buona dose di sicurezza, certo che questa vicenda si concluderà al più presto e a suo favore. E poter così diventare il primo eletto in Emilia-Romagna del Movimento nazionale per la sovranità, di cui è diventato da non molto segretario regionale. Ma quando Michele Facci si presentò alle Regionali del 2014 era un dirigente di Forza Italia. E il suo subentro, quindi, fa perdere un consiglier­e regionale alla pattuglia dei berlusconi­ani. «Voglio avere un confronto, il prima possibile, con loro. Nessuno mi ha chiamato», racconta Facci.

In che gruppo consiliare si iscriverà?

«Io mi sono candidato in quota Forza Italia, è quello il mio gruppo».

Ma ora è il segretario di un altro partito. Se i berlusconi­ani dovessero opporsi al suo ingresso nel gruppo?

«A quel punto c’è il gruppo misto, che è un po’ la terra di nessuno, o la Lega. D’altronde il movimento sovranista alle ultime Politiche ha stretto un accordo con Salvini».

Sempre che lei riesca ad entrare in Assemblea legislativ­a.

«Ma no, c’è solo un tempo tecnico da aspettare, una normale situazione. Mi risulta che ci sia stato un incontro tra i gruppi e l’ufficio di presidenza sulle tempistich­e da seguire. A fine aprile si risolverà tutto e a maggio subentrerò».

E se Bignami non dovesse mollare?

«Scenario impossibil­e. Da quel che so, la Regione ha già preso un indirizzo: se un consiglier­e regionale non decide tra l’incarico di deputato e quello di viale Aldo Moro, spetterà all’aula votare la sua decadenza. Quindi una decisione, in un senso o in un altro, ci sarà».

Bignami potrebbe decidere di impugnare tutto.

«È la legge a stabilire l’incompatib­ilità tra i due ruoli. Una cosa del genere non è mai successa. Io comunque non farò mai ricorso. Lo ritengo impensabil­e, anche da un punto di vista politico. Certo, se si arrivasse a uno scenario di carte bollate tra Bignami e la Regione, verrei automatica­mente coinvolto. Ma sarebbe triste. Credo che il buon senso di chi è eletto debba prevalere, sarebbe svilente un epilogo del genere».

Non è mai corso buon sangue tra lei e Bignami, sin dai tempi di An. E questo non aiuta.

«La diversità nei partiti è un valore aggiunto. A volte i confronti sono più accesi di altri, ma è sempre sinonimo di democrazia».

È però un fatto che Forza Italia con il suo ingresso perde un eletto in Regione.

«D’accordo, però sono situazioni in divenire»

Auspica che avvenga una fusione tra Forza Italia e Lega?

«Tutto è possibile».

E se Forza Italia le chiedesse di rinunciare?

«Esagerato. Mi sono comunque presentato alle Regionali con il mio nome, non c’era un listino blindato e ho preso circa 2500 preferenze».

Gianni Alemanno sa che a breve potrebbe avere un consiglier­e regionale in Emilia-Romagna del partito sovranista?

«Sì, ci siamo sentiti ed è contento. Ma anche lui aspetta che la situazione si concluda».

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