Profughi, in Corte arrivano i rinforzi
Tre magistrati onorari passano alla seconda sezione per gestire i ricorsi dei richiedenti
Saranno tremila i ricorsi sui richiedenti asilo che la Corte d’Appello dovrà smaltire nel 2018. Per fronteggiare la marea la seconda sezione è stata rinforzata con tre magistrati in più. Il presidente: «Ci vorrà un anno per avere numeri più bassi».
” Colonna Ci vorrà ancora tempo per vedere gli effetti deflattivi della abolizione dell’appello, i numeri che abbiamo, tra pendenti e gli altri, sono troppo importanti per avere subito miglioramenti I pendenti sono stati abbattuti dell’80% ma ci vorrà un anno per smaltire l’ingolfamento
Quasi tremila ricorsi in tema di protezione internazionale approderanno nel 2018 in Corte d’Appello. Un numero enorme che a palazzo Baciocchi ha richiesto un rinforzo di magistrati onorari e una riorganizzazione della Seconda sezione civile, che si occupa di contenzioso in materia di immigrazione ma non solo. Tre magistrati onorari arriveranno a breve a irrobustire l’organico della Seconda sezione e saranno assegnati allo smaltimento sia dei ricorsi in tema di protezione internazionale, sia dell’arretrato che alla fine dell’ultimo anno giudiziario ammontava a più di 14.000 procedimenti.
«Calcolando che a fine anno avevamo 1.800 pendenze, che in primo grado ci sono 1.600 cause pendenti e che il tasso di impugnazione in secondo grado è all’incirca del 70-80% — spiega il presidente della Corte d’Appello Giuseppe Colonna —, ci aspettiamo una stima di 3.000 ricorsi in tema di immigrazione per il 2018».
Il decreto Minniti-Orlando, infatti, che ha eliminato il secondo grado di giudizio per i procedimenti in tema di protezione internazionale, avrà un effetto deflattivo sui procedimenti in appello solo tra un paio di anni. «Le pendenze — prosegue Colonna — sono troppo importanti per vedere dei miglioramenti già da quest’anno». Tra il 2016 e il 2017 i ricorsi in Corte d’Appello in materia di immigrazione sono più che triplicati. Basta guardare la tabelle statistiche compilate per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel capitolo che riguarda i procedimenti civili iscritti, definiti e pendenti in Corte d’Appello, alla voce «Stato della persona e diritti della personalità», che comprende i ricorsi contro i dinieghi di protezione internazionale emessi in primo grado, ma non solo, la variazione percentuale tra l’anno giudiziario 2015-2016 e l’anno 20162071 fa registrare un +189%. Un balzo enorme, trainato soprattutto, appunto, dai ricorsi dei richiedenti asilo. Nessun’altra voce statistica del contenzioso civile in Corte d’Appello ha subito un balzo paragonabile.
Si è passati dai 393 procedimenti sopravvenuti ai 1.134. Di conseguenza i pendenti, nonostante un +80% dei definiti rispetto all’anno precedente, hanno subito una variazione del 169%.
Da agosto, però, è stato eliminato il secondo grado di giudizio. Contro i rigetti delle richieste di protezione internazionale, qualora ci siano le condizioni, i richiedenti asilo potranno rivolgersi solo alla Cassazione. Ma per smaltire l’ingolfamento bisognerà attendere almeno un altro anno.
In primo grado, invece, il boom delle pendenze in materia di immigrazione ha fatto registrare un +96% tra l’anno giudiziario 2015-2016 e il 2016-2017. «Una situazione di criticità rilevante», ha sottolineato il presidente Colonna all’inaugurazione dell’anno giudiziario. I fascicoli arrivati contro le decisioni della commissione prefettizia sono stati 3.064, contro i circa 1.500 del periodo precedente.
Dei tre magistrati destinati alla sezione specializzata in tema di immigrazione, istituita dal decreto Minniti-Orlando, per ora solo uno è in organico e deve affrontare una media di 300 nuovi fascicoli al mese.