Bando Ausl, gli avvocati salgono sulle barricate «Con quei criteri, incarichi sempre agli stessi»
L’Ordine contro i requisiti fissati dall’Azienda per assumere i casi: li cambi, si restringe la concorrenza
L’Ordine degli avvocati striglia l’Azienda sanitaria. L’avviso pubblico per la formazione di elenchi di avvocati a cui l’Ausl potrà conferire incarichi di difesa, pubblicato dall’azienda e con scadenza il 16 aprile, per il consiglio forense non rispetta i principi di libera concorrenza e di pari accesso al mercato del lavoro. Perché, scrive il presidente dell’Ordine Giovani Berti Arnoaldi Veli in una circolare che risale a giovedì, «il requisito dell’avere già assunto, negli ultimi 5 anni, “incarichi di difesa a favore di enti pubblici o privati e/o del personale degli enti medesimi” in (ben) 20 diversi giudizi si traduce, nel concreto, nella impossibilità, per la quasi totalità degli iscritti all’Albo (sommata agli altri requisiti), di presentare domanda per l’inserimento in elenco».
Gli avvocati hanno già formalizzato le loro contestazioni all’azienda sanitaria in una dura lettera di protesta, invitando la Ausl «a modificare l’avviso eliminando il requisito di cui sopra e re-inviandocelo così emendato; in difetto, avvisiamo che valuteremo ogni migliore azione e iniziativa nei Vostri confronti, a tutela dei nostri iscritti». L’avviso, però, è ancora pubblicato sul sito dell’azienda con il requisito dei 20 incarichi assunti negli ultimi 5 anni.
Una clausola di cui già la Corte dei Conti aveva sottolineato la criticità quando, un paio di mesi fa, aveva censurato l’affidamento di diversi incarichi a uno stesso professionista nel corso del 2015. Perché, scriveva la Corte dei Conti, l’aver affidato troppi incarichi allo stesso avvocato comporta l’avergli garantito «un indebito vantaggio competitivo», alla luce del requisito minimo di un numero di incarichi, che già nell’avviso precedente era stato inserito. Ma la Ausl ha deciso ugualmente di inserire la clausola anche nel nuovo avviso pubblico, facendo infuriare il consiglio dell’Ordine degli avvocati bolognesi.
«Il Consiglio dell’Ordine — è l’avviso agli iscritti — ha deliberato di assolvere il proprio obbligo di informazione agli iscritti divulgando l’avviso pubblico pervenuto ma di contestualmente manifestare all’Azienda, come ha fatto indirizzando formale protesta, la propria contrarietà rispetto ai criteri di selezione degli avvocati per l’inserimento nell’elenco».
Il requisito, prosegue ancora la lettera dell’Ordine, «si traduce in una indebita e immotivata restrizione delle norme che regolano il rispetto dei principi di libera concorrenza e di pari accesso al mercato del lavoro, che vanificano del tutto le finalità di legge che la predisposizione e diffusione dell’avviso dovrebbero, invece, garantire». Un criterio così escludente, dunque, che secondo l’Ordine ridurrebbe a tal punto la platea dei possibili candidati da ritornare di fatto al passato, quando gli incarichi venivano affidati sempre agli stessi professionisti. Condizione già censurata dalla Corte dei Conti.