Cosa succederà dopo Donadoni? Nessuno nel Bologna vuole pensarci
Finire bene la stagione significa non cambiare. Gasperini, Giampaolo e Ventura le alternative
Il Bologna fa il tifo per Roberto Donadoni, anche perché c’è in ballo un contratto da 4,3 milioni di euro (lordi) più i premi. Donadoni fa il tifo per il Bologna, avendo capito il malessere che c’è nei suoi confronti e non volendo rischiare di restare nel paradiso di Casteldebole a dispetto dei santi. E badate bene, un conto sarebbe piantare baracca e burattini nel caso in cui avesse una richiesta da parte di un’altra società italiana o estera, e un altro sarebbe dire basta senza avere alcun estimatore, considerato che sono rari gli allenatori che lasciano tutti i soldi e se ne vanno via prima del tempo. In questo caso addirittura un anno.
Ecco il motivo per il quale il governo del Bologna confida in un buon finale di annata da parte della squadra, perché a quel punto non avrebbe da dover gestire una patata bollentissima. E il fatto che i senatori siano molto legati a Donadoni per certi versi rasserena i capi, convinti come sono che Poli, Dzemaili, Palacio, Mirante facciano da traino per i più giovani. Senza dimenticare che i vari Verdi, Di Francesco, Pulgar, Masina hanno ancora tanto da dimostrare in queste ultime partite se vorranno essere di moda tra giugno e luglio.
Inutile nasconderlo, tutto diventerebbe più complicato nel caso in cui il Bologna chiudesse il campionato tra affanni e miserie, perché a quel punto gli stessi dirigenti capirebbero che ripartire con Donadoni rappresenterebbe un rischio molto alto. Il che non vuol dire che cambierebbero di sicuro, perché questa soluzione la porterebbero avanti solo se trovassero un altro allenatore con le spalle larghe capace di superare magari anche qualche burrasca iniziale.
Come dire: mai quelli del Bologna mollerebbero Donadoni per una scommessa, anche perché poi di fronte ai primi eventuali rovesci del nuovo tecnico dovrebbero motivare questa loro scelta a Saputo, che già al pronti-via ha perso quasi 5 milioni di euro. E va bene che il chairman fin qua ha dimostrato di avere dosi massicce di comprensione e di pazienza, ma c’è un limite a tutto.
È chiaro che Gasperini e Giampaolo (il primo più del secondo) sarebbero la pace di casa per il Bologna, ma accetterebbero quelli che sono i programmi della società? Certo, il Bologna potrebbe sempre buttarsi su Maran e Nicola, ma un conto è allenare il Chievo e il Crotone e un conto è allenare il Bologna. Poi: per tutti gli addetti ai lavori De Zerbi è il tecnico del futuro, ma Bologna avrebbe la forza di aspettarlo? Ecco, l’allenatore che farebbe al caso del Bologna come costruttore di squadre potrebbe essere Giampiero Ventura che ha fame, tanta voglia di dimostrare e non costerebbe la luna, ma da Saputo in giù avrebbero il coraggio di portare a Casteldebole un tecnico che almeno a oggi è ritenuto da tutta l’Italia il primo responsabile della disfatta azzurra?