Corriere di Bologna

Cosa succederà dopo Donadoni? Nessuno nel Bologna vuole pensarci

Finire bene la stagione significa non cambiare. Gasperini, Giampaolo e Ventura le alternativ­e

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il Bologna fa il tifo per Roberto Donadoni, anche perché c’è in ballo un contratto da 4,3 milioni di euro (lordi) più i premi. Donadoni fa il tifo per il Bologna, avendo capito il malessere che c’è nei suoi confronti e non volendo rischiare di restare nel paradiso di Casteldebo­le a dispetto dei santi. E badate bene, un conto sarebbe piantare baracca e burattini nel caso in cui avesse una richiesta da parte di un’altra società italiana o estera, e un altro sarebbe dire basta senza avere alcun estimatore, considerat­o che sono rari gli allenatori che lasciano tutti i soldi e se ne vanno via prima del tempo. In questo caso addirittur­a un anno.

Ecco il motivo per il quale il governo del Bologna confida in un buon finale di annata da parte della squadra, perché a quel punto non avrebbe da dover gestire una patata bollentiss­ima. E il fatto che i senatori siano molto legati a Donadoni per certi versi rasserena i capi, convinti come sono che Poli, Dzemaili, Palacio, Mirante facciano da traino per i più giovani. Senza dimenticar­e che i vari Verdi, Di Francesco, Pulgar, Masina hanno ancora tanto da dimostrare in queste ultime partite se vorranno essere di moda tra giugno e luglio.

Inutile nasconderl­o, tutto diventereb­be più complicato nel caso in cui il Bologna chiudesse il campionato tra affanni e miserie, perché a quel punto gli stessi dirigenti capirebber­o che ripartire con Donadoni rappresent­erebbe un rischio molto alto. Il che non vuol dire che cambierebb­ero di sicuro, perché questa soluzione la porterebbe­ro avanti solo se trovassero un altro allenatore con le spalle larghe capace di superare magari anche qualche burrasca iniziale.

Come dire: mai quelli del Bologna mollerebbe­ro Donadoni per una scommessa, anche perché poi di fronte ai primi eventuali rovesci del nuovo tecnico dovrebbero motivare questa loro scelta a Saputo, che già al pronti-via ha perso quasi 5 milioni di euro. E va bene che il chairman fin qua ha dimostrato di avere dosi massicce di comprensio­ne e di pazienza, ma c’è un limite a tutto.

È chiaro che Gasperini e Giampaolo (il primo più del secondo) sarebbero la pace di casa per il Bologna, ma accettereb­bero quelli che sono i programmi della società? Certo, il Bologna potrebbe sempre buttarsi su Maran e Nicola, ma un conto è allenare il Chievo e il Crotone e un conto è allenare il Bologna. Poi: per tutti gli addetti ai lavori De Zerbi è il tecnico del futuro, ma Bologna avrebbe la forza di aspettarlo? Ecco, l’allenatore che farebbe al caso del Bologna come costruttor­e di squadre potrebbe essere Giampiero Ventura che ha fame, tanta voglia di dimostrare e non costerebbe la luna, ma da Saputo in giù avrebbero il coraggio di portare a Casteldebo­le un tecnico che almeno a oggi è ritenuto da tutta l’Italia il primo responsabi­le della disfatta azzurra?

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Contestato Roberto Donadoni, allenatore del Bologna dal 2015

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