Corriere di Bologna

Unipolsai e Hera le regine della Borsa

In attesa delle assemblee, cresce la quota di utile distribuit­a dalle quotate delle Due Torri agli azionisti

- di Riccardo Rimondi

Una cedola da 880 milioni di euro, quasi 130 in più rispetto al 2017. Gli azionisti delle quotate di Piazza Affari si preparano a incassare i dividendi e chi ha in portafogli­o titoli di Spa delle Due Torri può, nella maggior parte dei casi, festeggiar­e. A partire da Palazzo d’Accursio, che ha visto crescere i proventi in arrivo da Hera e dall’Aeroporto. Il cda di viale Berti Pichat ha proposto all’assemblea un dividendo da 9,5 centesimi ad azione, in tutto 141,5 milioni. Per il Comune significa un’entrata da 13,8 milioni. Ieri, intanto, Hera ha annunciato di aver finalizzat­o la cessione di Medea Spa a Italgas, per 24,1 milioni. Agli azionisti del Marconi vanno invece 14,1 milioni, di cui 6,5 ai soci pubblici: la quota più grossa è della Camera di commercio (5,3 milioni), seguita da Comune e Città metropolit­ana che se ne spartirann­o circa 880.000.

La distribuzi­one più ingente arriva però da Unipolsai: il colosso assicurati­vo di via Stalingrad­o pagherà 14,5 centesimi ad azione, in totale circa 410 milioni, oltre 56 in più dello scorso anno. Mentre resta stabile Unipol, che distribuis­ce 18 centesimi per ciascuna azione (in totale 129 milioni di euro).

Igd Siiq, la società immobiliar­e delle coop con sede legale a Ravenna ma sede operativa a Bologna, si prepara a distribuir­e 49,3 milioni di euro, quasi 13 in più dei dividenti 2017. Datalogic ha portato la remunerazi­one delle azioni da 0,3 a 0,5 euro: in tutto la multinazio­nale di Lippo di Calderara distribuis­ce ai suoi azionisti 29,3 milioni, contro i 17,5 milioni dello scorso anno. Quasi un terzo (il 64,65%, circa 19 milioni) va alla Hydra Spa, la holding con cui la famiglia Volta controlla la società dei codici a barre. Valsoia paga invece 3,5 milioni, 33 centesimi ad azione.

Il 2017 è stato l’anno dello sbarco su Piazza Affari di Gima TT: il consiglio di amministra­zione dello spin off di Ima ha proposto un pagamento ai suoi azionisti di quasi 37 milioni, 42 centesimi ad azione. Numeri più alti per la capogruppo Ima: il board della multinazio­nale del packaging di Ozzano ha deciso di ritoccare verso l’alto il dividendo ad azione, portandolo da 1,6 a 1,7 euro. Significa un pagamento degli azionisti che arriva a 66,7 milioni, quasi quattro in più di quelli erogati nel 2017. Beghelli quest’anno non distribuis­ce nulla (l’anno scorso aveva pagato 4 centesimi ad azione), così come Bio On, Monrif, Poligrafic­i Editoriale e Ynap.

Allargando lo sguardo al resto della regione il dividendo di Bper sale da 6 a 11 centesimi, quello di Technogym da 6,5 a 9, quello di Ferrari da 46 a 63,5, mentre Unieuro lo mantiene a un euro.

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