I laici restano in trincea «Così s’annulla la libertà di chi vuole scegliere»
Il presidente del Comitato Scuola e Costituzione, Bruno Moretto, continua a non capacitarsi. «Non è questa la strada per insegnare il dialogo tra culture, perché questa strada discrimina chi aveva scelto di non far fare ai propri figli l’ora di religione cattolica».
Quindi, prima di arrivare alle maniere più forti minacciate l’altro giorno soprattutto nei confronti della dirigente dell’Ic 11, il Comitato che da sempre difende la laicità della scuola pubblica vuole approfondire la questione con i diretti interessati. «Abbiamo chiesto un incontro alla dirigente Massaro e lo chiederemo anche al professor Bruno Nataloni delle medie Saffi. Vogliamo capire meglio come stanno le cose e come funziona la compresenza degli insegnanti di religione e di attività alternativa all’interno di un’ora che resta pur sempre di religione cattolica. Noi siamo per il dialogo interculturale, sempre che a questo non si arrivi con progetti estemporanei, vogliamo dire la nostra su una questione così delicata e vogliamo essere chiamati, perché dev’essere garantita la libertà di tutti». Secondo Moretto, infatti, un progetto di questo tipo di fatto porta al risultato che chi aveva scelto di non fare religione cattolica, alla fine la fa. L’attività alternativa tecnicamente, secondo il Comitato, non esiste più.
Sulla pagina Facebook di Scuola e Costituzione dice la sua anche il pastore della chiesa metodista-valdese di Bologna, Michel Charbonnier: «È una lodevole iniziativa, ma allora assumiamo tramite concorso pubblico insegnanti qualificati per farlo, e diamo voce a tutte le religioni, non a una sola e sempre la stessa. Possiamo inventarci nuove parole, ma al momento in Italia esiste solo, per legge, l’insegnamento della religione cattolica, non l’ora di religioni. Con buona pace dei progetti virtuosi. Fintanto che non cambia la legge, tutti questi progetti, per quanto virtuosi, saranno solo operazioni cosmetiche per coprire un’ingiustizia strutturale».
” Moretto Quella resta un’ora di religione cattolica, così si discrimina chi non vuole farla, andremo dalla preside