Merola: Delrio non fermerà il Passante, sarebbe illegale

Virginio Merola non teme un dietrofront del ministro uscente dei Trasporti Graziano Delrio sul Passante. A lui infatti si sono rivolti M5S, Lega ed FI chiedendogli, in attesa della formazione di un nuovo governo, di non avviare la Conferenza dei servizi (l’ultimo passaggio tecnico organizzativo prima dell’avvio dei lavori per l’allargamento di una corsia di tangenziale e autostrada nel nodo bolognese). Un’ipotesi che il sindaco non prende in considerazione, e che anzi considererebbe «illegale». Quindi perché, si chiede, il ministro «dovrebbe farlo?». Il percorso già abbastanza avanzato del Passante, secondo Merola, può quindi proseguire senza intoppi, anche se le consultazioni al Quirinale dovessero richiedere più tempo. Intanto «si avvia la Conferenza dei servizi, poi il nuovo governo se sarà fatto da loro dovrà spiegare perché non si fa nulla dopo altri 20 anni», prova a chiudere la faccenda Merola. Ma non sarà facile, perché Lega, M5S ed FI, con i loro parlamentari in questa fase si stanno mostrando molto compatti nel chiedere lo stop dell’opera. Le proposte di chi si oppone al Passante, ribatte però Merola, «sono nulla». Quella del Passante a sud, sostenuta ad esempio da Forza Italia, «è già stata bocciata da fior di esperti». Mentre l’opzione del M5S, sostiene il sindaco, «è quella di non fare nulla». «È interessante anche questo approccio — aggiunge — uno nuovo governo disfa quello che ha fatto il precedente. È bellissimo, è un segnale verso l’Europa stupendo». Dura con Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia anche l’assessore alla Mobilità Irene Priolo che ha affrontato il tema del Passante durante il question time a Palazzo. A incalzarla in aula Giulio Venturi, consigliere comunale di Insieme Bologna, altra forza politica che in Consiglio comunale si oppone all’infrastruttura, anche lei a favore del Passante a sud. «La risposta che state dando ai cittadini è che il Passante a sud risolverebbe i problemi della tangenziale — la risposta dell’assessore —. Ma non è così e la demagogia non ci serve».