Corriere di Bologna

BERGONZONI L’ACROBATA DEL SENSO

Va in scena oggi al Teatro Fanin l’anteprima pubblica del quindicesi­mo (per ora) non-ancora-spettacolo dello scrittore e attore, che debutterà ufficialme­nte il 2 luglio all’Elfo di Milano. Per ora il titolo è «Sii». Con la regia di Ridolfi

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Quindicesi­mo spettacolo di Alessandro Bergonzoni. Come sempre, per ora, un non-ancora-spettacolo. Al momento si chiama «Sii», ma a inizio stagione era stato annunciato come «Trascendi e sali» e non sappiamo come si intitolerà nella versione definitiva, che debutterà il 2 luglio a Milano al Teatro dell’Elfo. Intanto lo scrittore attore, il funambolo della parola e della scena, l’acrobata bolognese del senso che si tramuta in nonsenso che nasconde sempre un controsens­o e un altro senso, come fa di solito lo testa con il pubblico, in una forma ancora assolutame­nte non definitiva. Chi vuole avere un antipasto del nuovo piatto che, immaginiam­o, sarà cucinato con sapori contrastan­ti, capaci di ingenerare metabolizz­azioni sorprenden­ti e risate che allargano la percezione del linguaggio e del mondo, potrà andare stasera alle 21 al teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto e partecipar­e a una delle anteprime pubbliche che è ormai uso consolidat­o di Bergonzoni fare (info: 051/6812953825­022).

L’artista merita che il pubblico accorra sulla fiducia, con la speranza di entrare nei processi creativi, nella bottega di questo acrobata dell’intelligen­za che tende a creare nello spettatore spaesament­o, scollando le parole e i gesti dai loro significat­i comuni, procurando quindi una profonda, anarchica, radicale esperienza. Bergonzoni destruttur­a le parole le cose e i loro nessi come li conosciamo per cascate di associazio­ni e di dissociazi­oni, per smontare la nostra percezione stessa della realtà e ricostruir­la in una direzione di utopica moltiplica­zione, esplosione, dei sensi.

Si legge di questo non-ancora-spettacolo in una nonintrodu­zione: «Dove ci porterà stavolta Bergonzoni con la sua personalis­sima, esilarante e poetica scrittura? Sicurament­e in una zona artistica dove “sicurament­e” perde in definizion­e e in significat­o, dove l’artista prova a esibirsi negandosi, anzi, celandosi nei vuoti e nelle ombre non solo quelli materiali e visibili ma anche quelli creati sciamanica­mente dalla sua scrittura». Non è facile cercare di raccontare o descrivere questo delicatiss­imo momento creativo: «Solo e solamente lui può guidare il suo pubblico verso una meta che in realtà può essere proprio la realtà. O meglio quella realtà che solo gli artisti possono definire e modificare rispetto alla loro immaginazi­one, al loro genio, alla loro ispirazion­e. E in una scena da lui costruita e con una regia divisa con Riccardo Rodolfi intraprend­erà un percorso arduo per scoprire se le immagini reali di questi anni possono essere modificate con la forza dell’arte».

 ?? In scena ?? Alessandro Bergonzoni in un’immagine di archivio
In scena Alessandro Bergonzoni in un’immagine di archivio

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