Corriere di Bologna

Stelutis e Sosat, le voci che omaggiano Vacchi

Due cori oggi a Santa Cristina per ricordare il maestro

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha fondato nel 1947 il Coro Stelutis di Bologna e lo ha diretto per oltre sessant’anni, fino al gennaio del 2008. Fatti i conti, il Memorial Giorgio Vacchi celebra un importante decennale, ricorrenza coincident­e con quella della scomparsa del suo fondatore, Giorgio Vacchi appunto, che ai canti popolari della tradizione emilianoro­magnola ha dedicato una vita. L’appuntamen­to, quindi, non poteva che essere con il coro simbolo della tradizione dei canti della montagna, lo Stelutis, che si esibisce stasera nella Chiesa di Santa Cristina della Fondazza (ore 21, ingresso libero). Per l’occasione è stato invitato il Coro della Sosat di Trento, e sarà emozionant­e vedere cantare un ensemble che ha da poco compiuto settant’anni come lo Stelutis accanto a una formazione come la Sosat, la prima a unire un gruppo di cantori popolari addirittur­a 91 anni fa. Oggi Silvia Vacchi, figlia di Giorgio, ha raccolto il testimone alla direzione del coro e l’attuale presidente Puccio Pucci, nel ricordare la storia di una realtà che ha visto tra i suoi coristi anche Francesco Guccini, Gigi e Andrea, Fausto Carpani, sottolinea «la grande passione di Giorgio Vacchi nel sostenere anche realtà corali, creando anche un’associazio­ne che ne coordinass­e la crescita», insieme all’intensa attività di ricerca da etnomusico­logo nella storia della nostra tradizione musicale. Nelle scorse edizioni del memorial, si sono avvicendat­i cori provenient­i da diversi territori. Ma quest’anno, con l’ensemble della Sosat e la sua storia, ci si è in un certo senso superati. Come ha spiegato infatti Andrea Zanotti, presidente della formazione trentina, «il nostro coro, nato nel primo dopoguerra, nasce dalle sue rovine. Ricordiamo­ci che a inizio della Prima guerra mondiale eravamo austriaci e alla fine ci siamo risvegliat­i italiani». Niente nasce per caso, ci suggerisce Zanotti. «Prima che diventasse coro – continua – la Sosat (Sezione Operaia della Società Alpinisti Tridentini) voleva portare la gente comune, gli operai, a conoscere la montagna che finalmente si apriva a una dimensione popolare, e spesso lo si faceva cantando». Il coro nasce ufficialme­nte il 24 maggio del 1926, undici anni dopo l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria-Ungheria, e non sarà certo un caso. In questi anni, lo Stelutis ha effettuato oltre 600 concerti, dall’Italia agli Stati Uniti, fino in Brasile. La Sosat, formazione rimasta maschile a differenza dello Stelutis che si è aperto alle donne, oltre 1500.

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