Igor, Amato: «Lo processeremo al più presto»
Un anno fa l’omicidio della guardia ecologica volontaria
Un anno dopo l’omicidio di Valerio Verri, la guardia ecologica freddata da Norbert Feher l’8 aprile 2017, il killer serbo è in carcere in Spagna e ci rimarrà sicuramente almeno fino alla fine del processo davanti al Tribunale di Alcaniz. La giudice Carmen Lamela, infatti, con un atto formale ha rigettato la richiesta di estradizione che la Procura di Bologna aveva allegato al mandato di arresto europeo. Un passaggio formale previsto dal diritto europeo che, spiega il procuratore Giuseppe Amato, «non ci impedirà di processarlo al più presto qui in Italia anche in videoconferenza. Quando siamo andati in Spagna gli abbiamo notificato gli atti che ci permetteranno di chiudere le indagini e processarlo molto presto».
Sull’altro fronte, l’avvocato Fabio Anselmo che assiste la famiglia Verri fa sapere che dopo l’archiviazione dell’inchiesta sulle presunte omissioni per la mancata chiusura dell’area del Mezzano firmata dalla Procura di Ferrara, presto farà ricorso alla Corte europe a dei diritti umani perché valuti se sussistono responsabilità. A Ospital Monacale intanto, il Comune in cui risiede la famiglia Verri, il 25 aprile si terrà una passeggiata in bicicletta in ricordo di Valerio Verri: la «Sbiciclettata» è una manifestazione sportiva annuale che quest’anno gli organizzatori hanno dedicato alla memoria del 62enne «vittima innocente — scrivono — di una crudele storia, aberrante quanto inqualificabile».