Il requiem
Dopo una prestazione inguardabile il Bologna esce sconfitto da Crotone Insufficienti tutti i giocatori rossoblù, i tifosi in trasferta contestano la squadra È il sedicesimo ko su trentuno partite
Altro che progetto e promesse di impegno, l’unica cosa che sta rispettando il Bologna è la par condicio. Nel senso che dopo non averla giocata a Ferrara, ecco che non l’ha giocata anche a Crotone, e a questo punto c’è da temere che non la giochi domenica prossima col Verona e più avanti anche a Cagliari e con il Chievo, se a quel punto Campedelli e Maran (ieri trafitti al 93’ dall’ex rossoblù Diawara) avranno fame. Ora ci racconteranno che è tutta una questione di motivazioni, ma c’è un limite a tutto, contro il Crotone di ieri poteva perdere solo una squadra che in Calabria è andata a fare una gita turistica. E allora almeno a quei cento tifosi che sono scesi fino a Crotone per vedere questo spettacolo orrendo Saputo e Fenucci abbiano il pudore di rimborsare i soldi sia del biglietto sia del viaggio.
Guardi giocare il Bologna e ti assale la depressione, il suo primo tempo è stato addirittura imbarazzante. A cominciare dal gol che ha preso, assurdo, da non crederci, perché è un gol da campo parrocchiale. Cross dalla trequarti di Stoian facilmente leggibile, Torosidis, De Maio e Helander guardano il pallone, sul quale arriva Simy e batte Mirante. Avete presente il primo tempo del Bologna a Ferrara? Ecco, la squadra di Donadoni ha fatto peggio, perché allora aveva una Spal assatanata mentre il Crotone passeggiava sul campo, incapace di mettere insieme tre passaggi di fila. Il punto è che Palacio è stato un fantasma, che Verdi si è fatto vedere solo su una punizione parata da Cordaz e Di Francesco ha avuto un sussulto solo quando ha steso Mandragora rimediando un cartellino giallo, e quando nel calcio non riesci a tenere su la palla nella metà campo degli altri almeno qualche attimo, inevitabilmente per i tuoi dirimpettai diventa un giorno di festa.
Ora, dire che è tutta colpa degli attaccanti sarebbe sbagliato, perché anche in mezzo al campo sono stati sempre banali e scontati nella fabbricazione del gioco, ma va anche detto che non puoi fare calcio se davanti non incidi mai. Inutile nasconderlo, almeno nella prima parte Palacio ha assomigliato tanto al peggior Destro, perché da tempo l’argentino sta facendo fatica sul piano fisico. E allora ci chiediamo il motivo per il quale Donadoni sia entrato in rotta di collisione con l’attaccante Con la società che è rimasta colpevolmente a guardare, nonostante Destro sia un suo patrimonio.
Nella seconda parte Donadoni ha tolto Donsah per impiegare Dzemaili. Il Bologna ha dato l’impressione di poter creare qualche ansia in più al Crotone, ma è stato un fuoco di paglia: un tiro di Verdi ribattuto, un colpo di testa di
Masina finito alto, e niente di più. È entrato Falletti al posto di uno spento Di Francesco, ma non è che la musica sia cambiata.
Sotto di un gol, il Bologna ha continuato ad attaccare con il solito ritmo la metà campo del Crotone, che non ha dovuto tuttavia fare gli straordinari per non correre pericoli. Zenga ha fatto entrare un difensore per Trotta, volendo custodire l’oro di Simy, e sul muro eretto dal Crotone la squadra di Donadoni (con Avenatti entrato al posto di Poli) è andata sempre a sbattere la testa e la faccia. Sì, perché quando non hai né intensità né lucidità e stimoli non puoi che fare una figuraccia. Morale: Il Bologna ne ha fatta un’altra. Tanto una in più o una in meno cosa cambia se a Saputo sta bene tutto.