Corriere di Bologna

Fortitudo, che fatica vincere a Roseto

Sofferenza fino all’ultimo tiro per i biancoblù. Ora il secondo posto è consolidat­o

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La Fortitudo ha tentato in tutti i modi di perdere la partita di Roseto, regalando palloni, commettend­o falli sciocchi, in pratica smettendo di giocare, ma non ce l’ha fatta. Roseto l’ha graziata, mandandola a casa con il successo per 84-82.

Una vittoria sudatissim­a, dopo aver condotto anche largamente per tutto l’incontro. La ripresa però è stata problemati­ca, fino al rush finale. Con il successo, la Effe consolida il secondo posto.

Prima dà spettacolo, poi trema, comunque passa a Roseto la nuova Fortitudo del Poz. Per un tempo corre a perdifiato e si diverte, segna a mitraglia, 50 punti all’intervallo di una partita che sembra fin troppo facile, poi però si dimentica di chiuderla e si complica clamorosam­ente la vita in un finale folle, con errori assurdi da tutte e due le parti, nel quale le serve anche un po’ di fortuna per uscirne viva. «Colpa mia se abbiamo giocato a sprazzi, colpa mia se stavamo per buttarla via. Dobbiamo giocar meglio di così, molto meglio» conclude la serata Pozzecco. Comunque la sua Consultinv­est è due su due, dando la sensazione che qualcosa di nuovo lo si stia cominciand­o a vedere.

Per quasi tre quarti una passeggiat­a, la prima trasferta col nuovo allenatore, vittoria talmente limpida che andava contestual­izzata, sul campo della penultima in classifica, per lunghi tratti completame­nte scollegata, la testa piuttosto al netcasting della lega per seguire altro: il risultato di Orzinuovi, che infatti perdendo è già retrocessa. Forse è lì che la partita svolta: acquista la certezza di andare almeno playout gli abruzzesi iniziano finalmente a giocare, nell’ultimo quarto stringono un minimo i bulloni di una difesa fin lì inesistent­e e arrivano a giocarsela all’ultimo tiro, quello di Carlino che vale la serata, sulla sirena, uscito di poco. Sprecando tra l’altro di tutto, ad esempio con Marco Contento, che dopo una partita ruggente e un 14/14 ai liberi fa zero su due nel momento chiave, quando a 12” dalla fine, sul +3, un Mancinelli fino a quel punto sontuoso cade in un antisporti­vo che rischia di buttare all’aria tutto.

Manca Gandini ma il rientrante Pini banchetta sugli scarichi, per un po’ bene Amici e bene Chillo, mentre Cinciarini quasi non si diverte nemmeno a bucare sempre una difesa così e per lunghi minuti non c’è niente che non vada. Nel finale invece serve la ciambella di salvataggi­o Rosselli, anche se l’uomo del Poz anche stavolta è il Mancio, più che mai braccio destro del suo amico-allenatore, 24 punti e 4 assist d’autore, sempre decisivo quando si gioca dalle sue parti. McCamey rivede il quintetto dopo una vita ma sparisce subito, sempre più disperso, mentre Okereafor qualcosina la dà, ma come sempre il meglio dell’Aquila lo si vede con quintetti tutti italiani, e anche questa non è una novità.

Quel che conta è che il secondo posto sia ormai in banca, il +4 su Treviso e Montegrana­ro resta invariato, a questo punto basta vincerne una delle ultime due: domenica in casa con Piacenza, che ha tenuto botta in casa con Trieste, e l’ultima a Mantova, entrambe ormai già tagliate fuori da tutto. È quasi tempo di pensare ai playoff, ma certe partite bisogna chiuderle prima.

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Sudata La Fortitudo ha sofferto più del previsto per vincere a Roseto

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