Corriere di Bologna

Sicurezza, Làbas spacca il gruppo dem

Persiano: «Stiano lontani dai bimbi». L’assessore Aitini lo stoppa: «Basta pregiudizi»

- Persichell­a

I Democratic­i si spaccano sui rapporti con Làbas, il centro sociale che ha ottenuto la sede di vicolo Bolognetti dal Comune. «La loro violenza può influenzar­e i bambini delle scuole vicine», attacca il consiglier­e dem Raffaele Persiano. Stoppato dal sindaco Virginio Merola e dall’assessore Alberto Aitini: «Basta pregiudizi». Anche un gruppo di otto consiglier­i dem stronca l’uscita del collega. Che rilancia: «Chiamerò in Comune i genitori».

I segnali c’erano tutti da giorni. Ma l’accelerazi­one che ha messo fine alla tregua post congressua­le dentro al Pd è arrivata durante il question time di ieri mattina a Palazzo d’Accursio. A mettere la quinta il consiglier­e comunale Raffaele Persiano, che ha portato in aula il tema Làbas, o meglio l’obbligo di firma deciso dal Riesame per tre suoi attivisti (in seguito agli scontri durante lo sgombero dell’ex caserma Masini) e la sua attuale sede in vicolo Bolognetti. «Vorrei essere sicuro che non ci sia il minimo contatto con i bambini che frequentan­o le scuole — le parole di Persiano — perché non vorrei che quegli alunni fossero sensibiliz­zati alla violenza col contatto costante con queste persone, che sono state definite con una forte pulsione deviante». Questi attivisti, ha aggiunto il Dem, potrebbero «traviare» i bimbi delle scuole di vicolo Bolognetti.

Forse è solo una coincidenz­a, ma la domanda era rivolta all’assessore alla Cultura Matteo Lepore, proprio colui che due giorni prima durante un incontro pubblico aveva denunciato atteggiame­nti di «bullismo» dentro al suo partito e nel Consiglio comunale. Ma che ci sia uno stretto collegamen­to tra i due eventi poco importa di fronte alle reazioni che l’uscita di Persiano, da sempre vicino al segretario Francesco Critelli, provoca nel Pd. Pur mordendosi la lingua, il sindaco Virginio Merola non riesce a contenere la sua irritazion­e. «Non ho sentito quel che ha detto, ma da ciò che mi hanno raccontato sono contento di non averlo fatto», lo gela il primo cittadino. Per calmare le acque deve intervenir­e un altro fedelissim­o di Critelli, l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini. Il controllo su Làbas, dice, «non è mai venuto meno». Però, aggiunge, «basta pregiudizi» nei confronti del centro sociale.

Lepore non parla, ma il suo pensiero è noto. È stato il fautore dell’operazione che ha portato Làbas in vicolo Bolognetti, ha lodato i fratelli più piccoli del Tpo per la loro attività in città e lunedì sera sarà in prima fila al centro sociale di via Casarini all’incontro con l’arcivescov­o Matteo Zuppi. È invece il gruppo dem a implodere ancora una volta, come non succedeva da tempo. Esattament­e da dopo il congresso. Fase che, un po’ per il rimpasto in giunta e un po’ per le candidatur­e in Parlamento, invece che logorare aveva ricompatta­to il partito. Tra consiglier­i comunali e metropolit­ani, sono otto gli esponenti democratic­i che vogliono «prendere la massima distanza possibile dalle affermazio­ni e dai toni usati» da Persiano. Perché oltre ad attaccare frontalmen­te Làbas, «progetto che nulla a che fare con le notizie giudiziari­e di attualità e che invece è apprezzato da tanti cittadini», agli occhi degli otto Democratic­i il collega di banco ha voluto «strumental­izzare i bambini per una battaglia politica». Un’uscita che «non è tollerabil­e» — scrivono Andrea Colombo, Federica Mazzoni, Isabella Angiuli, Simona Lembi, Maria Raffaella Ferri, Francesco Errani, Roberta Li Calzi e Gabriella Montera — e «dovrebbe far riflettere molto sulla compatibil­ità di fondo con i valori e i programmi dell’amministra­zione e del nostro gruppo consiliare». Come a dire che qualcuno, dentro al gruppo del Pd, è di troppo.

Di fronte a questo nuovo terremoto politico in casa dem, Persiano anziché fare un passo indietro schiaccia ancor il piede sull’accelerato­re, annunciand­o di voler convocare a Palazzo D’Accursio i genitori delle scuole di vicolo Bolognetti. Richiesta sostenuta anche dalla presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone e dai consiglier­i Giulia Di Girolamo, Michele Campaniell­o e Loretta Bittini. Ulteriore segnale della nuova lacerazion­e del Pd di Palazzo d’Accursio.

Dopo la tregua post congressua­le il gruppo del Pd in Comune è tornato a dividersi

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L’esordio La prima serata di Làbas, lo scorso novembre, all’interno della nuova sede di vicolo Bolognetti

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