Corriere di Bologna

LA DOMENICA DEI LETTORI

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Costosa odissea

Il 12 marzo, nella mia 22° settimana di gravidanza, la mia ginecologa mi prescrive alcuni esami. Essendo una ginecologa privata, devo rivolgermi al mio medico di base per avere le ricette rosse con cui prenotare gli esami: il 16 marzo la mia dottoressa genera le ricette. Il 16 marzo però io sono solo nella 23° settimana, quindi gli esami previsti tra la 24° e la 28° settimana non risultano esenti. Scopro infatti, con stupore, che l’esenzione dipende dal momento della prescrizio­ne, mentre la raccomanda­zione medica ovviamente fa riferiment­o al momento dell’esecuzione dell’esame. So che il toxotest deve essere effettuato ogni 3040 giorni e il mio ultimo controllo risale al 6 marzo quindi, sapendo che i tempi di attesa degli ambulatori di Bologna città sono piuttosto lunghi, decido di andare al Cup e prenotare subito.

Il primo posto disponibil­e a Bologna per la curva da carico di glucosio è il 13 luglio; la mia data presunta del parto, il 16 luglio. Altrimenti c’è posto a Porretta tra un mese. Decido che effettuerò questo esame privatamen­te, perché è impensabil­e che io una mattina mi metta in viaggio da Bologna per raggiunger­e Porretta incinta e completame­nte digiuna.

Il primo posto disponibil­e per i restanti esami, nel poliambula­torio più vicino a casa mia, è il 12 aprile (27° settimana). Chiedo alla dottoressa una nuova ricetta rossa.

Il nuovo appuntamen­to mi costa comunque 26,05 compresi i 5 euro di quota fissa perché io e mio marito abbiamo un reddito complessiv­o che supera i 36.153 euro l’anno. Se non fossimo sposati non pagherei quei 5 euro perché la definizion­e anacronist­ica di reddito familiare fa riferiment­o

soltanto al matrimonio, quindi, se non fossimo sposati, verrebbe conteggiat­o soltanto il mio reddito, che si colloca ben al di sotto di quella cifra. Solo che noi siamo in due.

Anzi, in tre, visto che abbiamo già un bimbo. E presto saremo in quattro. Ma veniamo invece al gran finale: il 12 aprile salto la colazione, faccio la pipì nel barattolo e mi presento all’appuntamen­to. C’è sciopero: non mi faranno il prelievo. Mi invitano a mettermi in

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