«Biennale donna», il linguaggio multiforme di Ketty La Rocca
Da oggi al 3 giugno torna al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara, in corso Porta Mare 5, la Biennale Donna dedicata quest’anno alla spezzina Ketty La Rocca, protagonista dell’arte italiana degli anni 60 e 70 scomparsa nel 1976. A quasi vent’anni dall’ultima mostra antologica in Italia e a ottant’anni dalla sua nascita, «Ketty La Rocca 80. Gesture, speech and word», a cura di Francesca Gallo e Raffaella Perna, in collaborazione con l’Archivio Ketty La Rocca di Michelangelo Vasta, raccoglie una vasta selezione di opere basate sul rapporto tra linguaggio verbale e corpo. La mostra si muove su un doppio binario, tematico e cronologico, con opere di anni diversi accolte attorno al polo della parola, centrale nella fase verbo visiva, e a quello del gesto, che domina la produzione del decennio successivo. Insieme a una selezione di circa 50 opere tra le più rappresentative delle varie serie dell’artista, dai collage verbovisivi ai cartelli, dai videotape alle sculture sagomate, dalle «Riduzioni» alle «Craniologie», l’esposizione propone inoltre alcuni progetti, opere e materiali documentari mai esposti prima in Italia.