Il violino di Chang con Gimeno sul podio tra Sibelius e Brahms
Teatro Manzoni
Domani alle 21 prosegue il ciclo di concerti dell’Orchestra Filarmonica di Bologna, inserito nella stagione Manzoni Factory diretta dal Giorgio Zagnoni. La direzione è affidata a Gustavo Gimeno, originario di Valencia e direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica del Lussemburgo. Al violino troviamo invece Sarah Chang, riconosciuta come una delle più grandi violiniste al mondo. Le ha debuttato a soli 8 anni con la New York Philharmonic e, fino ad oggi, si esibisce regolarmente al fianco delle orchestre, dei direttori e dei pianisti più importanti. La serata si apre con il Concerto in re minore per violino e orchestra, op.47 di Jean Sibelius, composto nel 1904. Dedicato al violinista Willy Burmester, il Concerto ha una storia singolare. Giacché Burmester non era disponibile a tornare in Finlandia per la prima esecuzione del Concerto, Sibelius affidò la parte solistica al violinista Victor Novàcek che, tuttavia, non si dimostrò all’altezza; la sua scarsa esecuzione influenzò anche il giudizio complessivo sull’opera. Dopo l’insuccesso del debutto, Sibelius rielaborò in maniera sostanziale la partitura, rendendo il Concerto generalmente più snello e la parte solistica meno complessa. La nuova versione fu eseguita per la prima volta a Berlino nel 1905, con Karel Halir come solista: nella sua nuova veste, il Concerto guadagnò sempre maggiore consenso, soprattutto da parte dei solisti. Alla fine, Burmester non suonò mai il Concerto a lui dedicato. La seconda parte della serata, invece, è dedicata alla Sinfonia n.2 in re maggiore, op.73 di Johannes Brahms, composta ed eseguita per la prima volta nel 1877.