Sorriso Fortitudo E adesso gioca per la vetta
Avvio choc sotto di 19 punti dopo otto minuti, poi la Effe rimonta fino alla vittoria finale Clamoroso a Trieste: Udine vince e inguaia i giuliani. Domenica l’Aquila si giocherà il primo posto
Le cose logiche non sono mai piaciute, né alla Fortitudo né a Pozzecco: decide di iniziare a giocare nel secondo quarto la Consultinvest, regalando quasi un ventello di vantaggio a Piacenza, ma vince lo stesso, ovviamente rischiando moltissimo fino alla fine, e mette in banca il secondo posto nel girone. Anzi, torna addirittura a intravedere il primo, perché in una serata già di per se pazzerella Trieste perde in casa il derby con Udine al secondo supplementare (e all’ultima andrà a casa di Montegranaro), mentre Treviso è a sua volta già sicura di essere terza. Chissà se è meglio così, ma calcoli è comunque meglio non farne mai, con la Effe di mezzo, specie quando non si riescono a tenere sotto controllo nemmeno serate sulla carta semplici come questa con Piacenza, passata mille volte di mano.
Tre su tre la Fortitudo pozzesca, fuori dai dieci stavolta Italiano, 54% i liberi, sprechi ed eroismi, assurdità assortite. Prima succube e poi padrona di una partita schizofrenica l’Aquila, primo quarto perso di 19, secondo vinto di 16, terzo e quarto battagliati vinti l’uno di 5 e l’altro di 4 tra mille avventure, chiusura con un bugiardo +6 ma è andata più o meno come a Roseto. «Ci siamo trovati in clamorosa difficoltà, ma i giocatori hanno dato l’anima e io sono felice — riassume Pozzecco — guardo avanti ed ho fiducia, anche se è chiaro che dobbiamo giocare meglio di così».
C’è Joey Saputo in parterre, a bocca aperta come un po’ tutti nell’osservare l’orrenda partenza 3-21, un imbarazzante ciapanò di fronte al quale Piacenza prende facilmente coraggio. Agli ospiti per un quarto (10/15) entra di tutto, alla Effe quasi niente, e in pochi attimi scatta lo psicodramma: due volte -19, la seconda a fine primo quarto. Nessuno può immaginare che appena 10 minuti più tardi l’abisso sarà già quasi richiuso, con il 30-14 di un secondo quarto che è particamente la fotografia in negativo del primo. Primo sorpasso al 27’, passando peraltro per un nuovo scivolone a -11 nel terzo, con la luce che continua ad accendersi e spegnersi di colpo, cambiando più volte, e all’improvviso, il senso della partita. Nell’altalena la Effe tocca anche il +10 ma come a Roseto deve giocarsela punto a punto, 68 pari a 2’ dalla fine. La salvano un appoggio di Pini e un 4/4 ai liberi di Okereafor, entrambi tra i migliori in campo coi soliti Mancinelli e Cinciarini. Ma la salvano anche un rigore sbagliato da Passera una tripla di Sanguinetti che esce di poco, sul +2 a 15” dalla fine. Non si può continuare a soffrire sempre così.