Corriere di Bologna

Roberto incassa «Buona partita, non molliamo»

Donadoni: «Ci sono 18 punti, in campo non ci si riposa. Saputo vede entusiasmo»

- di Alessandro Mossini

Tre punti, il Genoa riaggancia­to all’undicesimo posto e la parola fine sul discorso salvezza: il 2-0 sul Verona regala a Roberto Donadoni un bel sorriso al termine di un periodo difficile, tra critiche, delusioni e fischi ad personam. La prova della squadra contro un Verona parso ben poca cosa ha soddisfatt­o il tecnico: «Abbiamo interpreta­to bene la partita, con piglio e atteggiame­nto giusto. I ragazzi erano carichi, anche se a volte la lettura dell’andamento di questa squadra non è facile: nei due giorni prima di Crotone sembrava avessero il veleno addosso poi il campo ha detto altro, la rifinitura prima del Verona mi aveva lasciato dubbioso ma abbiamo giocato una partita di tutt’altro genere».

E per fortuna, verrebbe da dire. A sbloccare la partita ci ha pensato la punizione di Simone Verdi, «una perla fantastica che solo uno con la sua classe può fare», poi il Bologna ha mancato il colpo del ko e nel finale si è ritrovato a correre qualche brivido di troppo quando Pecchia ha inserito tutte le punte che aveva in panchina. Il tecnico lo sottolinea: «Il primo tempo è stato positivo ma nel secondo si doveva fare meglio. Nicolas ha fatto due o tre parate molto importanti, in qualche caso abbiamo avuto poca lucidità e siamo stati precipitos­i ma nella ripresa abbiamo gestito peggio la gara».

Donadoni — che aveva aperto il post partita con un ricordo di Cesarino Cervellati e le condoglian­ze alla famiglia — però difende i suoi per il calo finale. Lo fa negando che la squadra si sia seduta: «In tribuna ci si siede, non in campo. C’è chi fa fatica, chi si complica la vita come magari ha fatto la Lazio a Salisburgo ma non si siede nessuno: la risposta della squadra è stata comunque positiva e sono orgoglioso dei miei ragazzi».

Parole al miele per tutto il gruppo, anche per il redivivo Destro («è in crescita e deve continuare, il gol mi interessa fino a un certo punto: si è speso per la squadra e sono soddisfatt­o») mentre l’unico appunto arriva per Masina, che secondo l’analisi del tecnico ha sfruttato poco in fase offensiva il poco lavoro difensivo di Cerci, costringen­do Palacio a stare largo a causa di alcune mancate sovrapposi­zioni.

Ora restano sei partite da giocare e per quanto sia arrivato il sigillo sulla salvezza Donadoni non vuole cali di tensione: «Ci sono altri 18 punti in palio — osserva — quindi cerchiamo di scalare questa classifica. Non so cosa faranno le avversarie, noi lavoriamo per migliorarl­a: in settimana il presidente Saputo mi ha fatto notare una cosa guardando gli allenament­i, ovvero l’entusiasmo che ha visto tra i ragazzi nel cercarsi, nel fare le cose sorridendo. Uno spirito che ha fatto la differenza e che dovrà cercare di restare tale da qui alla fine». Già da mercoledì sera, quando il Bologna è atteso dalla trasferta tradiziona­lmente complicata sul campo della Sampdoria.

” Mattia non ha segnato ma non è il gol che mi interessa Questa squadra è difficile da prevedere: prima di Crotone ci eravamo allenati bene ma abbiamo giocato male, stavolta ero dubbioso e invece ne è uscita una buona gara

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Guida Roberto Donadoni dà indicazion­i in panchina

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